Assalto al Parlamento, proteste in strada nella capitale Nairobi e in altre città del Paese. Caos, fiamme e morti in Kenya dopo l’approvazione del governo della discussa legge finanziaria che alza di fatto le tasse alla popolazione. Migliaia le persone scese in piazza martedì 25 giugno. Sarebbero almeno dieci i manifestanti uccisi dalla polizia, decine quelli che hanno riportato ferite.

Proteste scoppiate lo stesso nonostante la cancellazione, da parte del governo guidato dal presidente William Ruto, della maggior parte delle tasse inserite nella proposta di legge, in particolare un’imposta del 16 per cento sul pane, nonché tasse più elevate sull’olio da cucina e sui servizi di moneta mobile. Dopo un inizio pacifico, la protesta è esplosa con i manifestanti che hanno preso d’assalto il palazzo del parlamento di Nairobi. Secondo quanto emerso dalle immagini trasmesse in diretta dalle emittenti locali, centinaia di manifestanti sono entrati nel complesso dove ha sede il Parlamento e si sono viste dense nubi di gas lacrimogeni inghiottire il palazzo. I manifestanti sono stati in seguito cacciati dalla sede del Parlamento, mentre alcuni parlamentari sono stati evacuati attraverso i tunnel d’emergenza scavati sotto la sede istituzionale.

Proteste Kenya, spari anche contro Croce Rossa

Proteste che hanno coinvolto anche i volontari  della Croce Rossa che in una nota ha spiegato che durante le proteste a Nairobi, in cui sono stati dati alle fiamme il parlamento e l’ufficio del governatore, il suo personale e i volontari sono stati attaccati dalla polizia ed alcuni di loro sono rimasti feriti. Gli episodi più incresciosi si sono verificati nei pressi della basilica della Sacra Famiglia, dove medici e personale sanitario della Croce Rossa allestivano tende di fortuna per soccorrere i manifestanti feriti durante gli scontri in corso con la polizia nei pressi del palazzo del parlamento. La polizia, inseguendo alcuni dei dimostranti, ha sparato lacrimogeni ma, secondo testimonianze, anche proiettili. Oltre ai feriti, Amnesty International segnala 52 arresti, oltre a 21 persone “rapite o scomparse per mano di agenti in uniforme e non”. Si tratta perlopiù di attivisti o influencer che si erano schierati, tramite le loro pagine social, a favore delle proteste antigovernative sfociate negli incidenti di oggi, per cui si segnalano almeno dieci morti.

Un testimone – così come ricostruisce Lapresse -ha raccontato che i manifestanti hanno cercato di prendere d’assalto la State House nella città occidentale di Nakuru. Hanno anche bruciato gli uffici del partito al potere a Embu, nel Kenya centrale, secondo quanto riportato dal quotidiano Nation. Citizen TV ha mostrato un filmato da Nyeri, nel Kenya centrale, con la polizia che affrontava i manifestanti nelle strade.

Kenya, in strada anche Auma Obama, sorella di Barack

Tra i manifestanti scesi in strada anche l’attivista Auma Obama, sorellastra dell’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Su X, colpito in queste ore da un “grave disservizio”, spiega le ragioni della protesta: “I giovani kenioti stanno manifestando per i loro diritti. Manifestano con bandiere e striscioni. Non riesco nemmeno più a vedere”, ha detto, cominciando a tossire e riparandosi gli occhi dal diffondendo fumo. “Ci stanno lanciando gas lacrimogeni”. NetBlocks, organismo di monitoraggio del web, ha spiegato che durante le proteste si sono verificate interruzioni di rete. “I dati web in tempo reale mostrano una grave interruzione della connessione internet in Kenya; l’incidente avviene nel mezzo di una repressione da parte della polizia nei confronti dei manifestanti di #RejectFinanceBill2024, un giorno dopo che le autorità avevano dichiarato che non ci sarebbe stata alcuna interruzione di internet”, ha dichiarato l’osservatorio sul social X.

 

Redazione

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