Terribile incidente nei condotti di un impianto di sollevamento delle acque reflue gestito dall’Azienda municipale acquedotti (Amap), a Casteldaccia, in provincia di Palermo, dove cinque uomini hanno perso la vita dopo essere rimasti intrappolati nei cunicoli della struttura. L’incidente si è verificato lungo la Statale 113,è avvenuto durante operazioni di manutenzione nella struttura sotterranea. Un sesto lavoratore è rimasto gravemente ferito ed è stato intubato sul luogo prima di essere trasferito in elisoccorso a Palermo, mentre un altro ha riportato ferite lievi. È stato il settimo dipendente che faceva parte della squadra a riuscire a dare l’allarme e a chiamare i vigili del fuoco.

Secondo le prime informazioni, i lavoratori stavano operando nelle fognature vicino all’azienda vinicola Corvo, senza segnalazioni di cedimenti strutturali o esplosioni. Tutti hanno inalato sostanze tossiche. Tra le autorità presenti sul luogo anche la polizia e i tecnici dell’ispettorato del lavoro. Sei operai, dei sette coinvolti, che erano a Casteldaccia impegnati nei lavori fognari erano dipendenti della ditta Quadrifoglio group srl di Partinico. I lavori prevedevano la messa in quota dei pozzetti e la disostruzione con ausilio di autospurgo. Purtroppo, sembra che nessuno di loro indossasse dispositivi di protezione, mascherine che avrebbero potuto salvargli la vita.

“È un dolore profondo quello che ho provato alla notizia della morte degli operai a Casteldaccia – afferma il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani -. A nome mio e di tutta la giunta esprimo il più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime per la terribile e inaspettata tragedia che le ha colpite”. Grande commozione anche sul luogo della strage, dove nel primo pomeriggio sono arrivati i parenti delle vittime.

L’intossicazione

Giungono chiarimenti sulla ricostruzione dei fatti: tre operai erano scesi nella vasca interrata per i lavori,  rimasti intossicati, hanno avuto la forza di chiedere aiuto prima di morire. Sono così accorsi altri quattro colleghi, due li loro sono morti a loro volta. Dei due rimasti vivi uno è in gravi condizioni.

I nomi delle vittime, in due morti per salvare altri tre

Le vittime corrispondono ai nomi di Epifanio Assazia, Giuseppe La Barbera, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano. Dei due rimasti vivi uno è in gravi condizioni.

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Redazione

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