Noi italiani siamo tutti dei legulei, quando abbiamo la possibilità di metterci a discutere di una cosa che potrebbe accadere siamo bravissimi a spaccare un capello in quattro, a vedere tutti i rischi e i motivi per cui quella cosa non bisogna farla. Ci comportiamo così perché le cose nuove ci costringono a pensare, a lasciare da parte le vecchie abitudini, a rinnovare il bagaglio mentale. E non volendolo fare, ci rifugiamo nei “no” pregiudiziali, nei dubbi amletici, ‘ma cosa accadrà se e quando si farà questa cosa’, invece di provare a lanciare il cuore oltre l’ostacolo e vedere se qualcosa di meglio si può fare.

L’Autonomia e il Sud

Pensare ad esempio a cosa potrebbe accadere nel caso in cui l’autonomia differenziata si mettesse in moto. Le cose ora non funzionano, soprattutto nel Mezzogiorno perché senza l’Autonomia il Sud non è cresciuto ed è sempre più indietro. Da meridionale verrebbe da dire perché allora non proviamo, perché non vediamo se possiamo cambiare prendendoci tutte le responsabilità in prima persona. Purtroppo a molti miei concittadini viene da dire il contratto, a pensare in negativo, e i cittadini, in queste riflessioni che fanno un po’ tristezza, vengono aiutati e sorretti dai politici. Quest’ultimi vogliono che le cose restino così come sono per perpetuare i loro sistemi di potere che nel sud sono quanto di peggio si possa immaginare.

La reazione finta delle opposizioni

Sul tema dell’autonomia differenziata i giudizi si stanno molto polarizzando, la faccenda si sta colorando di politica e questo è sbagliatissimo. Le opposizioni sono salite sulle barricate, fanno raccolte firme, appelli, proposte di referendum, ma sono tutte azioni preventive e prevenute perché non hanno nulla a che fare con la legge approvata che ha tempi lunghissimi e procedure complesse di attuazione. E’ una legge che lascia le responsabilità fondamentali, e ultime, allo Stato e al Governo. Ritengo che la reazione delle opposizioni sia finta, artificiosa e artificiale, dovuta solo all’esigenza strumentale di fare opposizione.

Così facendo però si oscura tutto quello che di buono potrebbe derivare da una applicazione intelligente e sensata di questa legge che potrebbe esaltare le peculiarità e le caratteristiche dei diversi territori italiani, favorendo la crescita di un autogoverno regionale responsabile e la crescita di classi dirigenti che non pensino solo a come spendere i soldi ma anche a come raccoglierli e gestirli al meglio. Purtroppo non c’è una discussione di merito perché bloccata dalla propaganda.

22/06/24 – Gli italiani e il cambiamento di Claudio

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