Il conferimento del “Global Citizen Award 2024” a Giorgia Meloni all’Atlantic Council di New York è da considerare positivamente perché riconosce un ruolo all’Italia e consolida, dal punto di vista della stabilità, la leadership della premier. E la stabilità si sa, soprattutto in un contesto internazionale così tumultuoso è senza dubbio un plus.

Tuttavia, il discorso di Meloni è abbastanza sindacabile in alcuni punti, soprattutto se lo si legge rispetto all’asimmetria tra i principi declamati e le politiche del suo Governo. Per sua stessa ammissione ha scelto di incentrare il proprio speech sul sistema di valori occidentale: centralità della persona, primazia delle libertà (habeas corpus) democrazia e stato di diritto. Ma la corrispondenza tra questi valori e il concetto di Nazione, Patria sino al conservatorismo storico che evoca Meloni è molto labile. O quanto meno è molto più solida e comprovata, giacché storicamente congenita, quella tra illuminismo e diritti.  È l’illuminismo a costituire il fulcro del modello Occidentale, ovvero la rappresentazione individuale della società e del diritto come strumento di garanzia e tutela della libertà individuale. E del resto se si dovesse valutare la prosopopea di Meloni a New York rispetto all’indirizzo politico del suo governo verrebbe da pensare che il Premier alla valida lettura di Prezzolini, citato come “forse il più grande intellettuale conservatore nell’Italia del Novecento” dovrebbe aggiungere quella di Cesare Beccaria, sicuramente tra i più grandi intellettuali illuministi nell’Italia del Settecento.

Senza scendere nel dettaglio normativo, di cui in questi giorni si è già ampiamente scritto; infatti, il DDL Sicurezza approvato alla Camera svela un preoccupante indirizzo repressivo e di contrazione dei diritti e delle libertà individuali, puntualmente segnalato, innanzitutto nell’inasprimento progressivo delle misure detentive e del regime carcerario, anche nella “Rule of Law Report -Italia” pubblicato nello scorso luglio dalla Commissione UE. Ma come è possibile conciliare questo orientamento politico liberticida con i principi storici e morali dello Stato di Diritto in cui la pena, evocando proprio la pietra angolare del Beccaria, per rispettare il contratto sociale tra Stato e cittadino, deve essere sempre proporzionata al delitto commesso senza essere eccessivamente afflittiva o inutilmente severa?

Il garantismo è un fondamento dello Stato liberale e di diritto ed una gestione illuminata della sicurezza, che non sfoci nell’inasprimento dell’impianto repressivo e detentivo, non potrà che favorire, oltre che la tutela dei diritti individuali, anche il progresso dell’intera società. Meloni ha sagacia politica, responsabilità e ruolo istituzionale, per correggere il tiro e trasformare il suo solenne pronunciamento morale all’Atlantic Council in un principio di realtà. Eserciti le sue prerogative.

Filippo Salone

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