Certi complottismi non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Sì, all’orizzonte compaiono proprio loro: gli anti-5G, con la bava alla bocca, convinti che l’Italia sia un laboratorio di sterminio su cui testare le nefaste conseguenze dei diabolici esperimenti dei potenti. Dei giganti. Dei poteri forti. Sempre loro, che decidono le sorti del mondo e si divertono a giocare sulla salute delle persone.

Sentivate la mancanza delle crociate furibonde di chi si oppone alle antenne di ultima generazione? Nessun problema, sono di nuovo tra noi. E hanno trovato terreno fertile in Toscana, storicamente amministrata dalla sinistra, che vuole valutare gli effetti dei nuovi impianti per la telefonia mobile. Nel 2024. Ancora a interrogarsi se ci sia un legame tra i tumori e i campi elettromagnetici generati sul territorio. Anacronismo puro. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, dovrebbe alzare la voce contro le pressioni demagogiche e sottrarre tempo alle pose da social. Non si può concedere un solo centimetro ai forsennati che vedono ovunque una congiura perenne. Uno studio dell’Oms, a cui ha partecipato anche l’Istituto Superiore di Sanità, ha già dimostrato che non ci sono legami con leucemie e linfomi. Centinaia e centinaia di analisi hanno già approfondito il fenomeno, arrivando a una conclusione: non ci sono rischi per la salute. Cos’è? Carta straccia? Ora bisogna dare un bocconcino agli anti-scienza nostrani?

Intanto il mondo si prepara a sfruttare le impressionanti potenzialità del 6G, il wireless del futuro, mentre noi restiamo ancorati al chiacchiericcio degli Sherlock Holmes da tastiera. Inseguendo il sempreverde Maurizio Martucci, nel cui curriculum splende la magnifica carica di portavoce di Alleanza Italiana Stop 5G. Guai a perdere la sua battaglia controcorrente: scoperchiare il vaso di Pandora sui veri obiettivi nascosti nella transizione digitale, dettati nell’agenda partorita da centri occulti di potere e organismi sovranazionali. È la solita Italia degli immortali comitati locali, pronti a fare baldoria e ad alzare cartelloni di fronte alle novità tecnologiche o infrastrutturali. Sono catene alle caviglie del progresso. Andrebbero spezzate piuttosto che farsi promotori dei loro infiniti dubbi amletici.

Loro sono tutti uniti, appassionatamente. Con un’unica fissa: ribaltare gli studi. I social sono una prateria in cui scorrazzano gli integralisti contro il mondo scientifico. E vai così con le scie chimiche, composte da agenti chimici e biologici che il governo aggiunge per controllare la popolazione. Il vaccino contro il Covid-19? Un veleno iniettato per telecomandare le persone. La Terra? Davvero siete certi che sia tonda? Che creduloni: informatevi sul Web e scoprirete che in realtà è piatta. L’uomo sulla Luna? Un set cinematografico: le missioni del programma Apollo sono state falsificate dalla Nasa, ovviamente con la collaborazione di quei mascalzoni degli Stati Uniti, in competizione con l’URSS per la «conquista dello Spazio».

Si sa, le teorie dei complotti sono un utile rifugio psicologico. Permettono di dimenticare i problemi della vita, consentono di distrarsi dalle frustrazioni perché danno la possibilità di improvvisarsi detective alla scoperta della Regia Segreta che ci manovra. In fondo è un ritorno all’infanzia, quando si viaggiava con l’immaginazione e ci si cullava nel mondo delle favole. Con una differenza tutt’altro che sottile: con sana ingenuità si credeva a Babbo Natale, agli elfi, a Peter Pan, alle sirene; ora invece da «adulto» c’è chi sogna di trasformare l’Italia in una Terra Promessa di anti-5G, terrapiattisti e cospirazionisti. Il presidente Giani vorrà mica far partire questo cantiere in Toscana?