Il tutto ha inizio dalla legge di Bilancio 2024, quando il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, con a capo Francesco Lollobrigida, fece stanziare nel suo budget due milioni di euro in più con la dicitura: “Potenziamento uffici diretta collaborazione Masaf, per assumere più personale a chiamata diretta. Ad aprile poi è stato approvato il nuovo regolamento del dicastero in cui è stato previsto un aumento di trenta unità, tra staff, consulenti e diplomatici, facendo passare i dipendenti dell’ufficio del ministero da 75 a 105 persone. Un potenziamento su cui fa luce Il Fatto quotidiano e che è costato addirittura una reprimenda del Comitato per la Legislazione.

Un investimento importante per il governo, che deve giustificarsi da numerose campagna sopra le righe. Le vere spese di Lollobrigida – come ricordato da Repubblica – sarebbero state infatti indirizzate al finanziamento di eventi sportivi di ogni genere: calcio, rugby, golf e ciclismo, inclusi sport televisivi. “Per gli eventi in questione ha dato alle varie Federazioni sportive 1,7 milioni di euro e sempre e solo per campagne di comunicazione”. Non una prassi per il Palazzo dell’Agricoltura che avrebbe stretto ormai legame di amicizia con numerose federazioni.

Gli spot milionari

L’ultimo dei quali con la Figc, a cui è stata proposta l’idea di uno spot pubblicitario che mostra i giocatori della nazionale che mangiano prorotti DOP e IGP prima di ogni partita. Una campagna di comunicazione mirata che assieme ad altre iniziative e ad una conferenza stampa è costata la bellezza di 330 mila euro. Trentamila euro in meno di quelli versati dall’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) a Sport e Salute. Sempre meno di simili campagne col Rugby per alcuni Spot nel Sei Nazioni, valutate invece 113 mila euro. Per promuovere la filiera della pasta con la Federazione Italiana Volley la spesa è stata invece di 180 mila euro, e l’anno scorso, in occasione della Ryder Cup di Golf erano stati investiti 100 mila euro.

Le spese non si fermano e spunta l’interrogazione

La prossima campagna “Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più”, che sarà visibile sui canali Rai, costerà invece 60 mila euro. Una pubblicità che avrà l’obiettivo di unire la cucine del Made in Italy. A tal proposito – come ricorda Repubblica –  il capogruppo Stefano Vaccari e i deputati dem della commissione Agricoltura della Camera, Forattini, Marino e Rossi hanno indirizzato un’interrogazione al ministro Lollobrigida: “Ismea è un soggetto autonomo, che da statuto non ha alcuna competenza specifica in fatto di marketing e comunicazione. Come è stato aggirato questo impedimento?”.

Redazione

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