Tutto come da copione per le nomine del Cda Rai: i 5 Stelle voteranno il loro candidato (Di Majo) mentre il Pd di Elly Schlein rivendicherà coerenza con quanto proclamato negli ultimi mesi, ribadendo l’Aventino, ovvero non presentandosi in aula al momento del voto. Era sbagliato attendersi novità dai due partiti, novità che infatti non ci sono state. Riassumiamo: il centrodestra dovrebbe candidare la giornalista Federica Frangi e Antonio Marano (ma rimane in corsa anche Alessandro Casarin; Salvini deciderà all’ultimo secondo), per quanto riguarda l’opposizione, al momento la linea del Pd non cambia, la scelta è quella dell’Aventino.

Nomine Rai, campo largo spaccato: Conte e Bonelli si spartiscono Cda con la destra

Mentre il Movimento 5 Stelle e Avs hanno fatto sapere che parteciperanno al voto. M5S dovrebbe puntare su Alessandro Di Majo, Avs – secondo fonti di centrodestra – dovrebbe indicare nella scheda il nome di Roberto Natale. Venerdì in Consiglio dei Ministri il Governo potrebbe ratificare la scelta di Giampaolo Rossi per la figura dell’Ad e Simona Agnes per la presidenza dell’azienda di viale Mazzini. Se Agnes non incassasse il via libera in Vigilanza le funzioni di presidente spetterebbero al consigliere più anziano, che sulla carta è il candidato della Lega Marano (oppure Casarin).

Intanto, l’unica cosa che non passa mai di moda in Rai, anche oggi che si vota per il Cda è il totonomi: Sergio De Nicola lanciato verso la conduzione del Tg2 della sera. Gian Vito Cafaro dopo l’esperienza estiva al Tg1 potrebbe condurre un nuovo format radiofonico dedicato alla cronaca. Francesco Palese, segretario di Unirai, non si muove, per ora. Il sindacato ha davanti a sé mesi di duro e proficuo lavoro. E Petrecca che fa? C’è chi lo vuole alla direzione di Rai Sport, chi lo vuole alla direzione di Rai Parlamento. In realtà, il “direttorissimo”, è saldissimo sulla sua poltrona: il 30 settembre ripartirà la programmazione di Rai News 24 con tutte le rubriche storiche e ci sarà anche una grande novità: il direttore avrà un ruolo da protagonista. Vedere per credere.

Usigrai, Ranucci pronto a scendere in campo

C’è poi la querelle Tgr. La poltrona di Alessandro Casarin è tra le più ambite e il tifosissimo dell’Inter lascerà, causa pensione (o elezione in Cda). Ora i soliti bene informati giurano che alla direzione ci possa finire Incoronata Boccia, attualmente vice di Chiocci al Tg1 e molto stimata dalle parti di Fratelli d’Italia. Un’altra poltrona che pesa, per la politica, è stata chiesta molto riservatamente dai grillini se dovessero finire a trattare con la destra spaccando così il fronte di centro-sinistra: potrebbero piazzare Senio Bonini, anche lui attualmente vice direttore al Tg1, a capo di Rai News. Intanto, in vista del prossimo congresso Usigrai è pronto a scendere in campo anche il numero uno di Report, Sigfrido Ranucci (con la lista UsigraInsieme per la Rai). Un modo per difendere con ancora più forza libertà di stampa e diritto all’informazione.