Emerge un primo ritratto di uno dei due presunti killer fermati per la morte di Thomas Christopher Luciani, assassinato al parco Baden Powell a Pescara con 25 coltellate dopo un’aggressione dovuta probabilmente ad un debito non pagato di circa 250 euro.Mia figlia è andata a scuola con uno dei due ragazzi fermati sin dalla materna”, il racconto che riesce a descrivere il minorenne coinvolto è di una mamma, amica della famiglia del ragazzo, conosciuto quindi bene anche dalla figlia, che ora si trova in una comunità di recupero con l’accusa di omicidio. “Penso che c’è un prima e un dopo nella sua vita di liceale”, racconta la signora al corriere della sera. Una vita in apparenza tranquilla, spezzata però da un dissidio interiore che forse in pochi avevano visto e che ha portato al tentativo di un gesto estremo.

Il tentato suicidio

“Ha provato a suicidarsi circa due anni fa, gettandosi dal Ponte del mare. Dopo ha vissuto imbottito di psicofarmaci e hashish nel disinteresse completo. In molti lo vedevamo spesso girare senza particolari obiettivi a Pescara”. La signora è severe sul comportamento della famiglia e sull’indole del ragazzo ma assicura di dire soltanto quello che tutti sapevano e ‘potevano vedere con i loro occhi’.

“Credo che a lui nessuno abbia trasmesso nulla, e sono anche spaventata dall’idea che mia figlia abbia potuto frequentarlo”. Dalle parole della donna si intuisce che il presunto omicidio commesso dal giovane non sia poi la conclusione sorprendente di una cattiva strada già intrapresa. “Certe volte c’è chi mette la polvere sotto i tappeti, non aggiungo altro, siamo spaventati, sconcertati”. Sua figlia invece, vive fuori Pescara, le informazioni l’hanno raggiunta, e “in una città come quella abruzzese, dove non è raro riconoscersi e incontrarsi nelle strada c’è rassegnazione.

Il post

Rassegnazione anche per un post che circola dalla serata di lunedì, in cui un caro dell’accusato, pubblicando una foto di un momento felice, gli ha dedicato un pensiero scrivendo “già ci manchi”. “Allora non hanno capito nulla”, dice la signora “Non ci si vuole rassegnare alla brutalità dei fatti”.

Redazione

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