C’è anche il ricordo dell’ex fidanzata ad aggiungersi allo straziante momento vissuto dai cari di Cristopher Thomas Luciani, assassinato al parco BadenPowell a Pescara con 25 coltellate dopo un’aggressione dovuta probabilmente ad un debito non pagato di circa 250 euro. “Piango da due giorni – racconta al Messaggero la ragazza su una panchina del parco dove è andata soltanto oggi per portare dei fiori al suo ex fidanzato ‘la persona che ha amato di più’ -. Non conoscevo i presunti assassini , ma ne avevo sentito parlare da alcuni amici in comune”. Persone tranquille, dicevano, amici anche di Cristopher. La ragazza racconta anche del momento in cui ha appreso la tragica notizia: “È stata mia sorella a dirmelo, poco prima si era informata attraverso un amico. Io quasi me lo sentivo. Quando me lo ha confermato sono scoppiata a piangere”.

“Non si può arrivare a tanto per soldi”

La giovane chiede giustizia: “Non si può arrivare a tanto, soprattutto per i soldi”. Il loro rapporto era rimasto buono, recentemente “lui si era fatto sentire”, si erano visti per l’ultima volte venerdì scorso. Della loro storia d’amore ricorda un momento in cui lui le regala una sua felpa: “Ho ancora con me il telo e il suo costume con cui andava al mare”.

La storia difficile di Cristopher e il ricordo della madre

Una storia familiare difficile quella di Thomas Cristopher. Dal padre non fu mai riconosciuto, la madre era assente ormai da 14 anni, lo affidò alle cure della nonna, Olga Cipriani, da giorni chiusa in silenzio nel suo dolore, con cui è cresciuto in questi anni. La donna, oggi 36enne, di origini brasiliane era stata adottata in Italia, ma alcuni problemi la portarono ad allontanarsi dalla zona di Rosciano, fino ad andare a lavorare all’estero, in Germania. Sui social l’ultimo post dedicato al figlio risaliva a 10 anni fa.

Poi, l’altro ieri fa un nuovo straziante ricordo: “Non so con quale forza riesco a scrivere (…) ma vorrei ringraziare tutti quelli che in questo momento hanno speso un po’ del loro tempo per starmi in qualche modo vicino e per avermi scritto (…) non ce la faccio a parlarne, a rispondere alle domande, ad accettare che tutto questo sia vero… Non auguro questo dolore nemmeno al mio peggio nemico perché e un dolore che ti strazia l’anima…”.

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