Certo, le responsabilità per i sindaci sono infinite. Ma tutto sommato vale la pena indossare la fascia tricolore. Parola di Alessandro Canelli, primo cittadino di Novara e presidente dell’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale: la definisce «una sfida continua ma molto affascinante». Le insidie non mancano: per questo IFEL ha stilato una guida per i nuovi amministratori, una sorta di bussola per orientare i loro compiti nei prossimi 5 anni. Ma non ci sono solo ostacoli: al tempo stesso arrivano «grandi soddisfazioni» che ripagano – anche dal punto di vista umano – un lavoro assai complesso.

Vinte le elezioni, bisogna governare la città. È uno scoglio ancora più complicato?
«È una sfida continua ma molto affascinante. Un lavoro bello, che negli anni è diventato però sempre più complesso perché noi sindaci siamo il primo contatto diretto dei cittadini con lo Stato».

Per questo IFEL ha ideato una guida per i nuovi sindaci, soprattutto per quelli a digiuno di finanza locale. Ma per amministrare bene conta anche la componente umana…
«Sono oltre 3.700 i Comuni italiani che hanno rinnovato le proprie amministrazioni. Agli amministratori confermati si affiancano molti nuovi amministratori che per la prima volta si affacciano all’esperienza del governo locale. La componente umana è fondamentale per fare squadra, trovare gli equilibri giusti per realizzare le cose. Fondamentale poi è la capacità di ascolto che non deve mai venir meno e poi è necessaria una sana dose di pazienza oltre all’autorevolezza. Amministrare è un compito impegnativo e per affrontarlo IFEL mette a disposizione questo Vademecum, che vuole essere un agile strumento di lavoro: un piccolo “faro” per orientarli nel compito che li aspetta nei prossimi 5 anni. Un ausilio per svolgere meglio il proprio mandato e affrontare la sfida del buon governo locale».

Tutti si rivolgono ai sindaci, ma spesso dominano i timori rispetto ai poteri. Troppe responsabilità e alta possibilità di pagare in prima persona. Vale la pena indossare la fascia tricolore?
«Certo che vale la pena. Faccio un in bocca al lupo a tutti i nuovi sindaci, assessori e consiglieri comunali a cui auguro di poter vivere questa bella esperienza a pieno perché non ci sono solo responsabilità e il “peso” di portare la fascia tricolore ma a volte anche grandi soddisfazioni. Vuole degli esempi?».

Sì, certo.
«La soddisfazione che provi quando camminando per strada vieni fermato da un cittadino o una cittadina che ti ringrazia o ti fa i complimenti per aver risolto un problema. La soddisfazione che provi quando vedi le persone più serene per avergli risolto problematiche sociali o assistenziali oppure quando ricevi lettere di ringraziamento per la stessa ragione. Talvolta ti ringraziano anche solo per averli ascoltati ed averci provato, senza esserci riusciti, perché non era possibile farlo. La soddisfazione che provi quando le persone ti ringraziano perché hanno trovato lavoro grazie ai nuovi insediamenti che sono arrivati in città. La soddisfazione di vedere, dopo tanti anni e un duro lavoro, realizzati progetti che hai impostato e per i quali hai superato innumerevoli problemi burocratici e che finalmente vengono terminati per il bene e la crescita della città».

Perché un giovane dovrebbe ambire a diventare sindaco?
«Io credo che fare il sindaco sia stupendo. Se fatto con l’entusiasmo e l’energia di una giovane donna o un giovane uomo ancora meglio. Ha visto quanti giovani amministratori in questa tornata elettorale? Perché fare il sindaco? Perché si è innamorati della propria città, del proprio paese e si ha voglia e coraggio nell’impegno di prendersi cura degli altri e del proprio territorio».

Amministrare una città non è certo una passeggiata. Cosa deve tenere bene in mente chi vuole cimentarsi nel complicato ruolo di primo cittadino?
«Che la città va amministrata come un buon padre di famiglia. Il Vademecum di IFEL può essere veramente utile perché illustra innanzitutto le funzioni e le responsabilità di sindaci e amministratori, definendone status e funzioni, ma si concentra, in linea con le finalità istituzionali, sulla programmazione, gestione e rendicontazione del bilancio e delle risorse disponibili. Lo strumento principale per consentire la migliore e più efficace attuazione dei programmi di mandato. Con un linguaggio semplice e immediato, vengono illustrati i documenti e gli strumenti introdotti dai princìpi contabili con la riforma dell’armonizzazione, presentandone il corretto funzionamento e le corrette modalità di impiego. Quindi, oltre alla componente umana, consiglio ai nuovi amministratori di ascoltare molto i cittadini ma anche di studiare».