Una protesta pubblica contro David Parenzo. Una dozzina di studenti delle organizzazioni Cambiare Rotta e Osa si sono presentati questa mattina fuori la sede di La7 a Roma, in via Umberto Novaro, per contestare il giornalista. Su uno striscione si legge: “25 aprile. Minacce e aggressioni. Parenzo, vuoi ancora darci lezioni?”. Solo un mese fa, Parenzo era stato contestato all’università La Sapienza il mese scorso. Nel sit in si sono viste anche le bandiere della Palestina.

Studenti contro Parenzo a La7, “facci salire”

Mani alzate, volto scoperto, bandiere palestinesi e striscioni. “Parenzo facci salire”, “vergogna”, hanno urlato i ragazzi e le ragazze che hanno organizzato la protesta sotto La7. Parenzo è stato visto ieri, in occasione del 25 aprile, nella manifestazione della brigata ebraica a porta San Paolo. Per questo gli studenti hanno chiesto al giornalista “di fare dietrofront, di condannare quello che è successo e di prendere le distanze”. Il riferimento è alle tensioni che hanno caratterizzato la manifestazione di Roma, con offese, insulti sia da parte del servizio d’ordine della brigata ebraica sia dai manifestanti pro Pal.

“Il sionismo è solo violenza. Ora è sempre Resistenza“, hanno aggiunto i pochi ragazzi e ragazze sotto la sede di La7. Già nella giornata di ieri, Parenzo aveva spiegato che si trovava a Porta San Paolo insieme al rabbino capo e al presidente della comunità ebraica con l’obiettivo di deporre una corona, aggiungendo che avrebbe querelato chi lo accusava di aver preso parte alle tensioni con i manifestanti filo palestinesi. Il giornalista aveva sottolineato come il ricavato delle cause legali sarebbe andato all’Ospedale di Gerusalemme.

“Signor Parenzo si rimangia quello che ha detto riguardo agli studenti contro la guerra?”, hanno aggiunto i ragazzi al megafono, prima di terminare il presidio. Alla fine, le ragazze e i ragazzi hanno anche lasciato davanti all’ingresso degli studi televisivi un barattolo di mais, simile a quelli lanciati ieri dai manifestanti della brigata ebraica verso i filo palestinesi.

Nel frattempo, il conduttore de “L’aria che tira” ha dichiarato di voler “andare avanti serenamente”.

Redazione

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