Nessun vertice politico, tantomeno trame o complotti orditi dagli ambienti di Forza Italia contro il governo di Giorgia Meloni. Antonio Tajani smentisce le possibili ricostruzioni emerse dall’incontro tra Mario Draghi e Marina Berlusconi a Milano. Un colloquio, in cui era presente anche Gianni Letta, andato in scena l’11 settembre e saputo solo due giorni dopo. Ma per il vicepremier e leader forzista non c’è nulla da spiegare o pensar male: “Si tratta del capo di una grande azienda che incontra l’autore di un importante documento sulla competitività. Non mi sembra sia una grande notizia”.

Tajani smonta i retroscenisti sul vertice tra Draghi e Marina Berlusconi

Tajani ne parla nella sua lunga intervista a La Stampa, nella quale smonta i retroscena sul vertice tra la famiglia di Silvio Berlusconi e l’ex presidente della Bce. “Draghi, immagino, farà vari incontri di questo tipo. Nessuno si deve preoccupare”, spiega ancora il ministro degli Esteri italiano, che così facendo manda un messaggio rassicurante a Giorgia Meloni. Forza Italia non ha intenzione di strappare o minare il governo di destra. Almeno non ancora.

Marina Berlusconi contro Giorgia Meloni? “Non è così”

Poi, sempre nell’intervista in cui Tajani parla anche di extraprofitti delle banche e di Ucraina, c’è spazio per un’altra domanda sui rapporti tra Marina Berlusconi, e in generale della famiglia del fondatore di Forza Italia, e la premier Meloni, viste le tensioni su alcuni temi negli scorsi mesi e la presunta scontentezza degli eredi di Silvio. Domanda a cui Tajani risponde nettamente: “Non è così, le assicuro”. “Parlo spesso con loro e non ho mai ascoltato una parola contro Giorgia Meloni. D’altronde una grande impresa ha una naturale propensione alla stabilità politica” ha aggiunto il ministro, allontanando l’ipotesi di un passo di lato di Forza Italia.

Il rapporto tra Forza Italia, Tajani e la famiglia Berlusconi

Viste le indiscrezioni su un presunto commissariamento di Forza Italia in mano ai Berlusconi, Tajani ci tiene a rivendicare l’autonomia del suo ruolo di leader e del partito. “I fratelli Berlusconi sono amici con i quali parlo spesso e sono i figli del nostro fondatore, ma il partito decide autonomamente”, dice lapidario il ministro.

Redazione

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