Ursula von der Leyen è da settimane in campagna elettorale aperta. La presidente della Commissione Ue è in corsa per un secondo mandato a palazzo Berlaymont, da candidato ufficiale del Partito Popolare Europeo. E nelle sue uscite pubbliche, nelle sue missioni, von der Leyen non manca di rilanciare la sua posizione sui temi su cui da tempo si sta concentrando in maniera particolare, in primis l’immigrazione. D’altronde, solo pochi giorni fa in un dibattito con tutti gli Spitzenkandidaten, von der Leyen ha aperto a un accordo post elettorale con i Conservatori di destra, il gruppo guidato da Giorgia Meloni e per questo usa certi temi per avvicinarsi alle famiglie europee di destra. Anche in Libano, dove la leader europea è volata oggi e ha incontrato il primo ministro Najib Mikati, l’immigrazione è stata al centro del dialogo,

Von der Leyen in Libano, il pacchetto di aiuti

Nella conferenza stampa a Beirut, von der Leyen ha dichiarato il nuovo piano di sostegno per il Libano: “Oggi abbiamo discusso di come possiamo rafforzare le nostre relazioni politiche ed economiche e sostenere la sicurezza e la stabilità del Libano. Per sottolineare il nostro sostegno, posso annunciare un pacchetto finanziario di 1 miliardo di euro per il Libano, che sarà disponibile da quest’anno fino al 2027. Vogliamo contribuire alla stabilità socioeconomica del Libano”. La presidente della Commissione Ue è stata accompagnata dal presidente di Cipro Nikos Christodoulides, oltre ad essere accolta da Mikati.

Con il miliardo di euro, l’Unione Europa ha l’obiettivo di “rafforzare i servizi di base come istruzione, protezione sociale e sanità per la popolazione libanese“. “Vi accompagneremo nel portare avanti le riforme economiche, finanziarie e bancarie”, ha affermato von der Leyen.

Von der Leyen in Libano, l’attenzione all’immigrazione

Poi il passaggio sul contrasto all’immigrazione irregolare, questione che è diventata molto a cuore per von der Leyen: “Sosterremo le forze armate libanesi e le altre forze di sicurezza. Ciò riguarderà principalmente la fornitura di attrezzature e formazione per la gestione delle frontiere“. Per la presidente dell’esecutivo europeo, “sarebbe molto utile” un’intesa con Frontex “in particolare sullo scambio di informazioni e sulla consapevolezza situazionale”.

“Comprendiamo le sfide che il Libano deve affrontare nell’ospitare i rifugiati siriani e altri sfollati. È fondamentale garantire il benessere delle comunità ospitanti e dei rifugiati siriani. Dal 2011 l’Ue sostiene il Libano con 2,6 miliardi di euro, non solo per i rifugiati siriani, ma anche per le comunità ospitanti. E continueremo a supportarvi. Vedremo anche come rendere più efficace l’assistenza dell’UE. Ciò include l’esplorazione di come lavorare su un approccio più strutturato ai rimpatri volontari in Siria, in stretta collaborazione con l’Unhcr. Allo stesso tempo, è necessario un maggiore sostegno da parte della comunità internazionale ai programmi umanitari” in Siria, ha aggiunto la leader di Bruxelles.

Per aiutare il Libano “nella gestione della migrazione, ci impegniamo a mantenere aperti i percorsi legali verso l’Europa e a reinsediare i rifugiati dal Libano nell’Ue. Allo stesso tempo, contiamo sulla vostra buona collaborazione per prevenire l’immigrazione clandestina e combattere il traffico di migranti”. È il messaggio chiaro, senza mezzi termini, di von der Leyen che spiega così cosa c’è dietro il pacchetto di aiuti da un miliardo.