309 rintocchi per ogni vittima
11 anni fa il devastante terremoto de L’Aquila, Mattarella: “Ricostruzione è priorità”
“La ricostruzione de L’Aquila resta una priorità e un impegno inderogabile per la repubblica. I cittadini hanno diritto al compimento delle opere in cantiere, al ritorno completo e libero della vita di comunità, alla piena rinascita della loro città”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ricordare quel tragico 6 Aprile 2009 quando un forte terremoto ha colpito L’Aquila causando la morte di 309 persone. Questo undicesimo anniversario del sisma è stato vissuto in maniera differente da tutti i cittadini ma in primis dal sindaco Pierluigi Biondi, il quale ha voluto ugualmente portare avanti la tradizione della ricorrenza anche se in maniera differente. Le 309 vittime del sisma da 11 anni a questa parte sono sempre state ricordate con fiaccolate e camminate per il centro de L’Aquila, ma quest’anno a causa delle disposizioni varate in merito all’emergenza coronavirus le strade della città sono rimaste vuote.
Per questo ieri sera è stata organizzata una cerimonia ristretta con il prefetto Cinzia Torraco in rappresentanza dello Stato, il sindaco del Comune dell’Aquila Pierluigi Biondi e il primo cittadino di un paese del cratere sismico, Francesco Di Paolo di Barisciano, i quali hanno presenziato su mandato dei Comitati dei familiari delle vittime. Alle 23.30 in Piazza Duomo è stato acceso un braciere posizionato nei pressi della Chiesa di S.Maria del Suffragio e sono rimbombati nel silenzio della città deserta i 309 rintocchi delle campane, uno per ogni vittima. Il primo cittadino ha voluto così ricordare le vite spezzate: “Il silenzio, questa notte, ha il volto di chi abbiamo perduto, ha il respiro di una umanità che lotta contro una minaccia letale ma quasi irreale nella sua non fisicità, perché materia dei laboratori di ricerca, perché patologia da ospedali. Allora, come oggi, piangiamo la morte avvenuta in solitudine, senza la consolazione dei propri cari”.
Come si legge sul post Facebook del sindaco Biondi, in piazza è stato acceso anche un fascio di luce blu. “Sono trascorsi undici anni dalla notte più lunga e dolorosa della nostra vita e oggi la ricordiamo nel silenzio assordante di Piazza Duomo, un silenzio che amplifica e aggiunge al dolore per i nostri cari, vittime del terremoto del 6 aprile 2009, il dolore per i caduti a causa del coronavirus” ha continuato ancora nel suo discorso. “Il ricordo della nostra tragedia è rafforzato da un sentimento unico e solidale che accomuna l’intero Paese, perché qui, in questa piazza deserta si compie il riconoscimento istituzionale e collettivo del lutto dell’Italia e non solo. Le nostre ferite, non sono solo la conseguenza di un evento drammatico. Il dolore è stato ed è la spinta per un processo di rigenerazione che stiamo portando avanti con convinzione e determinazione. Il ricordo del 6 aprile 2009 viene interrogato, raccontato, portato alla luce ogni anno perché senza non potremmo dare valore e visione al futuro dei nostri figli. Il Rinascimento dell’Aquila è l’esito del ricordo che diventa nutrimento per il futuro”, ha aggiunto. Non soltanto la comunità abruzzese ma tutta Italia si è stretta intorno agli aquilani per ricordare quei momenti nel ricordo dell’undicesimo anniversario. In molti hanno acceso una luce sul balcone o alla finestra, anche in memoria del momento storico che stiamo vivendo per il covid 19. Pierluigi Biondi, inoltre, ha dichiarato giornata di lutto cittadino.
IL DISCORSO DI MATTARELLA – Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha voluto inviare un messaggio di solidarietà agli aquilani attraverso una lettera lettera ieri dal sindaco della città Biondi: ”Nel giorno dell’anniversario desidero rinnovare i sentimenti di vicinanza e solidarietà a tutti gli aquilani, a quanti nei paesi e nei borghi limitrofi hanno condiviso sia quei momenti tragici sia gli affanni della ripartenza, ai nostri concittadini di numerosi altri territori del Centro Italia che, nel breve volgere di pochi anni, si sono trovati a vivere drammi analoghi e ora sono impegnati, come a L’Aquila, per restituire a se stessi e all’Italia la pienezza della vita sociale”. Mattarella ha ricordato come la ricorrenza in questo 6 Aprile 2020 si celebri “in un contesto eccezionale, determinato da una pericolosa pandemia che siamo chiamati a fronteggiare con tutta la capacità, la responsabilità, la solidarietà di cui siamo capaci. Di fronte agli ostacoli più ardui possiamo avere momenti di difficoltà ma l’Italia dispone di energia, di resilienza e di una volontà di futuro che ha radici antiche e che, nei passaggi più difficili della nostra storia, è sempre stata sostenuta da una convinta unità del popolo italiano”.
Inoltre il Presidente ha sottolineato che “nel giorno dell’anniversario desidero rinnovare i sentimenti di vicinanza e solidarietà a tutti gli aquilani, a quanti nei paesi e nei borghi limitrofi hanno condiviso sia quei momenti tragici sia gli affanni della ripartenza, ai nostri concittadini di numerosi altri territori del centro Italia che, nel breve volgere di pochi anni, si sono trovati a vivere drammi analoghi e ora sono impegnati, come a L’Aquila, per restituire a se stessi e all’Italia la pienezza della vita sociale e i valori che provengono dalla loro storia”.
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