41 bis disumano, va cambiato: così è come tortura

Inevitabilmente, all’esito di una visita ad hoc dedicata al monitoraggio delle forme di isolamento dei detenuti, il Comitato europeo per la prevenzione della tortura dedica una parte del suo Rapporto ancora al regime di massima sicurezza del 41bis. Non dimentichiamo, infatti, che la minima socialità che ora il 41bis prevede (due ore d’aria o in saletta) è il frutto di specifiche raccomandazioni rivolte in passato al regime del 41bis, quando si presentava come una forma di isolamento totale e assoluto. Riprendendo i rilievi del Garante nazionale delle persone private della libertà, il Comitato europeo sollecita una riflessione sul regime del 41bis. Non sulla sua legittimità in astratto, ma sulla sua applicazione in concreto. Come si sa, il 41bis è misura estrema volta a interrompere le relazioni di comando di pericolosi capi nei confronti delle organizzazioni criminali di appartenenza. Si tratta indubbiamente di un regime che può pregiudicare fondamentali della persona, a partire da quello alla salute. Conseguentemente, dice il Cpt, va usato nelle strette necessità, per il tempo strettamente necessario e nella misura strettamente necessaria.

Recentemente c’è voluta la Corte costituzionale per rimuovere il divieto di cottura dei cibi in 41bis, previsione priva di alcuna ragione di sicurezza e dunque esclusivamente afflittiva. Così ora il Cpt mette in dubbio che il rinnovo dei provvedimenti ministeriali di sottoposizione al 41bis (dopo i primi quattro, ogni due anni) siano sempre rigorosamente motivati, e anzi sembrano automatici nelle loro formulazioni standardizzate. Si arriva così ai casi limite di due detenuti con evidenti problemi di salute mentale su cui il Cpt chiede al Governo come possano essere considerati ancora capaci di comandare le organizzazioni criminali di originaria appartenenza.

C’è poi l’annoso problema del 41bis nel 41bis, le cosiddette “aree riservate”, cui sono destinati i capi più capi degli altri, in cui le condizioni di vita e di socialità sono ancora più gravi (stanze prive di adeguata luce naturale, socialità ridotta all’aria con una sola persona) e che tradiscono un uso evidentemente eccessivo del 41bis, al punto da dover prefigurare un regime ulteriormente speciale per i pericolosissimi, in un crescendo di superlativi e di privazioni che sembra non avere fine. Ma anche i 41bis ordinari soffrono di limitazioni giudicate eccessive dagli ispettori europei, come le telefonate (dieci minuti) alternate ai colloqui (un’ora al mese) o la socialità alternata all’aria. Al contrario il Cpt raccomanda che ciascun detenuto al 41bis possa avere almeno quattro ore, all’aria o all’interno della sezione, per svolgere attività significative con il suo gruppo di socialità. Non sono cose nuove: le aveva già scritte il Cpt in precedenti rapporti, le ha scritte il Garante nazionale e, nella passata legislatura, la Commissione per i diritti umani del Senato. Oggi, il Cpt ci dice che così non va: serve una seria riflessione sulla realtà del 41bis, sulla sua finalità e, dunque, sui suoi limiti.