50 spumanti da stappare a Capodanno: metodo classico o Martinotti? Purché siano bolle!

Capodanno è da sempre l’occasione per regalarsi le emozioni uniche di uno spumante. Secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea nella sua consueta analisi sui consumi di sparkling per le feste, saranno 341 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate tra Natale e Capodanno, sia in Italia (95 milioni) che, soprattutto, all’estero, sempre più testimone della febbre da Italian sparkling con i 3/4 delle vendite totali.

Complessivamente, il 2022 chiuderà con un nuovo record produttivo molto vicino al tetto di un miliardo di bottiglie (970 milioni), per un controvalore di 2,85 miliardi di euro di cui circa 2 miliardi solo di export. A trainare la crescita, la domanda nei mercati chiave di Stati Uniti, Regno Unito e Germania, ma anche piazze consolidate ed emergenti, come Canada, Svezia, Giappone, Est Europa e Francia, sempre più attratta dalle bollicine italiane (+25% la crescita in volume nel Paese dello Champagne).

Scegliete comunque un vino italiano! Non vi deluderà: le bollicine nostrane non hanno nulla da invidiare a quelle più rinomate (e costose) dei cugini francesi.  Potete scegliere tra un metodo classico e un metodo Martinotti. Il metodo classico (per intenderci: è quello che viene utilizzato per la realizzazione dello Champagne) è un processo di produzione di vino spumante, che consiste nell’indurre la rifermentazione dei vini in bottiglia attraverso l’introduzione di zuccheri e lieviti selezionati (il cosiddetto liqueur de tirage). Tramite la rifermentazione avvenuta in bottiglia il vino acquisisce la tradizionale pressione, visibile sotto forma di bollicine, garantita dall’anidride carbonica prodotta dalla seconda fermentazione (“presa di spuma“) che rimane intrappolata nel liquido, visto che il recipiente è chiuso. Nel caso del metodo Martinotti (o Charmat) la rifermentazione avviene in autoclave: è questo il metodo con cui viene realizzato il nostro Prosecco, probabilmente il vino italiano più conosciuto nel mondo.

Ricordate, inoltre, una regola fondamentale dell’abbinamento: lo spumante di cui stiamo parlando è secco e diventa metallico e sgradevole se accompagnato ai dolci. Se cercate questo tipo di vino da aprire soltanto a fine pasto, molto meglio puntare sul Moscato d’Asti spumante dolce, perfetto per accompagnare pandori e panettoni. Restando sullo spumante secco, il consiglio è quello di stappare una grande bottiglia di bollicine fin dall’inizio del pasto: sarà un’ottima compagnia per aperitivi, cruditè, fritti di pesce e di verdure, mozzarelle, burrate, formaggi teneri, primi e secondi di pesce. Gli spumanti metodo classico più importanti che hanno sostenuto una lunga sosta sui lieviti potranno perfino reggere il confronto con i piatti di carne. Ultima avvertenza. Secondo le corrette norme del servizio, il classico botto sarebbe vietato: poco elegante, specie se si mangia al ristorante. Ma a casa, si capisce, possono valere regole diverse!

Come spiega Francesco D’Agostino, Direttore di Cucina&Vini, la rivista che ormai da 21 anni pubblica la guida Sparkle che valuta i migliori spumanti del nostro paese, “il livello qualitativo delle bollicine italiane è veramente elevatissimo. Incredibile, poi, l’aumento quantitativo che ha portato il nostro Paese a una produzione, dal primo agosto 2021 al 31 luglio 2022, di un miliardo e centoventi milioni di bottiglie, segnando un incremento di oltre il 13% rispetto allo stesso periodo a cavallo tra 2020 e 2021 (dati Icqrf)”.

Il Nord Italia ha un indiscutibile primato nel campo delle bolle. Lombardia, Veneto e Trentino sono certamente il traino del settore, grazie alle denominazioni Franciacorta, Prosecco, Trento Doc e Oltrepò Pavese. Dal primo agosto 2021 al 31 luglio 2022, in Lombardia sono state prodotte 51,6 milioni di bottiglie (+6% rispetto all’anno precedente). La Franciacorta produce circa 20 milioni di bottiglie. Il Veneto (106 milioni di bottiglie prodotte) può contare sulla ‘superpotenza’ delle bollicine da metodo Martinotti: il Prosecco. Tradizionalmente l’area del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è quella che offre le etichette qualitativamente più importanti. Il Trento Doc (circa 13 milioni di bottiglie di spumante) è una denominazione che ogni anno segna enormi progressi qualitativi.

Secondo le stime dell’Osservatorio di Unione italiana vini e Ismea, sotto l’albero è il Prosecco (Doc, Conegliano e Colli Asolani) a giocare la parte del leone, forte di una incidenza sulla produzione che oggi è arrivata al 70% degli spumanti imbottigliati nel Belpaese e di una propensione all’export che lo rende il prodotto tricolore dell’agroalimentare più commercializzato nel mondo, con un valore complessivo stimato per il 2022 che supera 1,6 miliardi di euro.

Numeri inferiori nel resto d’Italia, con alcune nicchie dedicate ai vitigni autoctoni. E al Sud? La produzione di bollicine diventa sempre più interessante e molte cantine propongono nuovi esperimenti. In Puglia c’è il fenomeno D’Araprì, azienda completamente dedicata alla produzione di spumanti con vitigni autoctoni della provincia di Foggia. Da segnalare infine, il grande sviluppo dell’Etna anche sotto il profilo del metodo classico, a base di Nerello Mascalese, ma, in prospettiva, anche di Carricante.

Secondo l’Osservatorio Uiv-Ismea per il 2022 la crescita produttiva di spumanti italiani stimata è del 6%, con un aumento dei volumi esportati dell’8% e una variazione minima, ma comunque positiva (+1%), della domanda interna. Nelle festività saranno circa 101 milioni le bottiglie stappate nel Belpaese, di queste quasi 6 milioni quelle d’importazione (+3% volume) e 95 milioni le bollicine italiane (+1%). Migliore invece il trend di consumo all’estero (+8% i volumi), a circa 246 milioni di bottiglie.

50 etichette per Natale e Capodanno
Ecco la nostra lista di bollicine indimenticabili per le feste.

Piemonte
Ettore Germano, Alta Langa Riserva Blanc de Noirs Pas Dosé 2015
La Scolca, Soldati La Scolca D’Antan Brut 2010
La Scolca, Soldati La Scolca D’Antan Rosé Brut 2010

Lombardia
Alessio Brandolini, I GER Pas Dosé 2016
Barone Pizzini, Franciacorta Riserva Bagnadore Dosaggio Zero 2014
Conte Vistarino, Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Saignée della Rocca Rosé Extra Brut
Bonfadini, Franciacorta Veritas Brut Nature
Ca’ del Bosco, Franciacorta Riserva Cuvée Annamaria Clementi Dosage Zéro 2013
Mosnel, Franciacorta Parosé 2016
Tommasi, 470 Pinot Nero Metodo Classico Tenuta di Caseo
Uberti, Franciacorta Magnificentia Satèn 2018

Trentino
Letrari, Trento Riserva del Fondatore 976 Brut 2011
Moser, Trento Blanc de Noirs Extra Brut 2015

Alto Adige
Cantina Kurtatsch, Alto Adige Riserva 600 Blanc de Blancs Pas Dosé 2016

Veneto
Bellenda, Radicale Metodo Classico Ancestrale
Col Vetoraz, Valdobbiadene Cuvée 13 Extra Dry 2021
Gianni Tessari, Lessini Durello Riserva Dosaggio Zero
La Cantina Pizzolato, Spumante Metodo Classico Brut Nature Vegan
Le Colture, Valdobbiadene Spumante superiore di Cartizze
Le Morette, Metodo Classico Brut Trentaseimesi 2013
Roeno, Amè Rosé Spumante Bardolino Chiaretto Doc

Friuli Venezia Giulia
Gradis’ciutta, Sinefinis Rebolium Brut Ribolla Gialla

Emilia Romagna
Cantina Settecani, Settimo Cielo Metodo Classico Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
VentiVenti, Lambrusco Salamino di Santa Croce Metodo Classico Brut 2019

Marche
Moncaro, Verdicchio Madreperla Brut 2017
Quacquarini, Vernaccia di Serrapetrona Docg
Sant’Isidoro, Colli Maceratesi Doc Ribona Spumante Metodo Classico
Velenosi, Gran Cuvée Gold Brut 2011

Umbria
La Palazzola-Grilli, Collezione Riesling Brut 2005
Terre de la Custodia, Gladius Spumante Metodo classico Brut

Lazio
Marco Carpineti, Kius Rosato Extra Brut 2018
Vigne del Patrimonio, Alaenne Brut

Puglia
D’Araprì, Daunia Bombino Bianco RN Brut 2018
Vetrere, Aureo Brut Minutolo Salento Igp

Basilicata
Cantine del Notaio, La Stipula Rosé Brut Metodo Classico
Paternoster, Spumante Vsq L’Antico
Terre dei Re, Vulcano 800 Rosé Metodo Classico

Campania
Cantine Di Marzo, 1930 Metodo Classico Extra Brut
Casa Setaro, Caprettone Brut Metodo Classico
De Angelis, Asprinio Spumante Brut Dea
Feudi San Gregorio, Dubl Brut Metodo Classico
La Guardiense, Falanghina del Sannio Janare Cinquantenario Brut 2017
Masseria Campito, Asprinio di Aversa Priezza Metodo Classico
San Salvatore 1988, Gioì Rosé Brut 2019

Sicilia
Cantine Nicosia, Sosta Tre Santi Etna Rosato Brut Metodo Classico
Murgo, Spumante VSQ Metodo Classico Brut Rosè
Tenute Mannino, Metodo Classico Etna Doc Spumante Brut Caterina di Plachi
Al-cantàra, Re Befè Etna Doc Spumante Extra Brut
Santa Tresa, Il Grillo Spumante Brut Biologico Metodo Martinotti

Calabria
Librandi, Almaneti Spumante Brut Bianco Metodo Classico