Torna Vinitaly, dal 2 al 5 aprile, a Veronafiere, e ribadisce la propria funzione guida per il comparto vitivinicolo italiano. Un salone a tutto business, dove sono protagoniste per quattro giornate oltre 4.000 aziende espositrici da più di 30 nazioni, 17 padiglioni occupati per 100mila metri quadrati netti. La Fiera di Verona diventa così piazza di incontro del meglio dell’offerta enologica con la domanda di operatori professionali da tutto il mondo: più di 25mila soltanto quelli attesi dall’estero, da 130 nazioni.

Il vino italiano è un capitale strategico del Paese, sempre più riconosciuto come bandiera dell’Italian style. Anche le istituzioni riconoscono al Vinitaly il valore piattaforma di promozione internazionale. Nella giornata inaugurale presenti in fiera tra le maggiori cariche: da Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati, a Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri, Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Orazio Schillaci, ministro della Salute.

L’edizione numero 55 di Vinitaly registra già un primato: quello dei 1.000 top buyer da 68 nazioni arrivati per la prima giornata di fiera  a Verona: un contingente di super-acquirenti selezionati, cresciuto del 43% rispetto all’anno precedente. Ed è record anche per i 10mila appuntamenti b2b già fissati prima dell’inizio della rassegna. Vinitaly si tiene in contemporanea alla 27ª edizione di Sol&Agrifood, rassegna dell’agroalimentare di qualità, alla 24ª di Enolitech, salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra.

Ricco di incontri istituzionali anche il secondo giorno che ha visto presenti in fiera: Daniela Santanché, ministro del Turismo, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy e il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che ha partecipato alla cerimonia di premiazione del 7° Concorso Enologico degli Istituti Agrari d’Italia. Un’investitura in piena regola, dunque, da parte delle istituzioni che riconosce Vinitaly come aggregatore di tutti i soggetti coinvolti nella valorizzazione del vino italiano sui mercati esteri, emergenti e maturi.

 

 

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