La storia del conte Simone Avogadro di Vigliano
A Belgrado si possono immunizzare anche gli stranieri: “Appuntamento in 48 ore e si può scegliere il vaccino”

Lontana dai riflettori, la Serbia, dopo Israele è il paese dove la campagna vaccinale sta procedendo più spedita. Ed è anche un paese dove il vaccino sta diventando un’occasione di rilancio e paradossalmente anche di turismo. L’abbondanza di vaccini ha spinto il governo serbo a invitare gli stranieri a vaccinarsi nel Paese balcanico anche dall’estero. E così ha fatto anche il conte Simone Avogadro di Vigliano, imprenditore 57enne, che ha preso appuntamento in un ospedale di Belgrado e si è vaccinato.
“Per aderire alle possibilità di vaccinazione in Serbia, dall’11 gennaio anche i cittadini stranieri (con o senza permesso di soggiorno), oltre a quelli serbi, possono esprimere il loro interesse per la vaccinazione contro COVID-19 compilando un semplice questionario sul Portale eGovernment (eUprava)”, si legge sul sito dell’Ambasciata Italiana a Belgrado. Basta cliccare per scaricare il modulo che però è esclusivamente in serbo.
“Si può optare per i vaccini Pfizer, Sputnik V, Sinopharm, AstraZeneca e Moderna. È possibile esprimere anche una scelta multipla”, si legge ancora sul sito. E la compilazione del modulo è semplice e in Italiano sono spiegati tutti i passaggi nelle Faq che sottolieano che si tratta di una semplice “Manifestazione di interesse per la vaccinazione contro Covid-19“, che “non è necessario essere un utente registrato del portale eUprava per avviare questo servizio” e che “dopo aver espresso il proprio interesse, si verrà informati via e-mail e SMS sulla data e il luogo della vaccinazione, a seconda delle priorità di immunizzazione, definite dall’Istituto per la salute pubblica ‘Dr Milan Jovanović Batut’.
E questo spiega la vaccinazione di Avogadro di Vigliano. “Lavoro e vivo in giro per il mondo con l’azienda di famiglia e ho anche un ufficio in Serbia. Abito tra Milano e Singapore, dove tra l’altro mi avevano proposto la vaccinazione. Ma causa Covid non riesco a rientrare in Asia da Natale”, ha spiegato al Corriere della Sera. Se avesse seguito l’ordine previsto dalla campagna vaccinale italiana probabilmente avrebbe dovuto attendere giugno, ma i colleghi serbi gli hanno raccontato della possibilità di fare il vaccino a Belgrado.
Mentre infatti Israele sta correndo per mettere in sicurezza tutta la sua popolazione, la Serbia ne sta facendo una sorta di attrazione turistica e di incentivo per l’economia. All’inizio la vaccinazione era aperta e incentivata solo per gli imprenditori di passaggio o in affari in Serbia. Poi il Governo ha aperto a tutti e chiunque dall’Italia può imbarcarsi alla volta di Belgrado dopo aver richiesto il vaccino. “Per me invece si è mossa la Camera di commercio locale — continua Avogadro di Vigliano —. Dopo aver vaccinato rapidamente anziani e fragili, hanno incoraggiato le somministrazioni agli imprenditori e in generale alle categorie produttive per favorire la ripresa dell’economia”.
L’imprenditore racconta che dopo aver compilato il modulo il vaccino è arrivato dopo 48 ore. “Per la prima dose, a inizio marzo, sono rimasto qualche giorno per motivi di lavoro. Ho unito l’utile al dilettevole. Per la seconda, sono andato e tornato dopo qualche ora”, racconta l’imprenditore. A ritorno aveva tanto di certificato vaccinale, cartaceo e digitale, come il prototipo del passaporto vaccinale. “L’ho spedito alla mia Ats di Milano per farlo registrare e non essere chiamato in futuro. Ora posso tornare a viaggiare. Anche in Cina, risparmiandomi quel genere di quarantene che impongono loro”. Il vaccino è gratuito anche in Serbia per gli stranieri, la stessa organizzazione che ha promosso Cuba con il suo vaccino Soberana a partire dall’estate. L’unico requisito è quello di possedere un numero di telefono serbo cosi da poter ricevere l’sms con l’ora e il luogo della somministrazione.
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