E sui social torna il troll Nora Berka
“Abbiamo interferito nel voto e lo faremo ancora”, parla il fondatore dei mercenari di Putin Prigozhin alla vigilia delle elezioni Usa di Midterm
Non avevano molti dubbi a Washington ma ora arriva (l’inedita) ammissione di Evghenij Prigozhin – sul social media russo VKontakte – riguardo il ruolo attivo di disturbo nelle elezioni di medio termine negli Stati Uniti. Torna quindi il tema delle interferenze russe nelle elezioni statunitensi e si rivedono sui social i ‘troll’ del Cremlino che tentano di influenzare gli elettori americani contro Kiev e contro il sostegno che il presidente Joe Biden garantisce all’Ucraina.
Quanto negato da Mosca in passato viene ora prima ammesso e poi minacciato: Prigozhin, il fondatore dei Wagner e fedelissimo di Putin, ha affermato di aver già interferito in passato al voto Usa, e di essere pronto a rifarlo proprio ora che il conflitto inizia a pesare economicamente – e politicamente – troppo anche per la stessa amministrazione della Casa Bianca. Biden da tempo farebbe pressioni in privato su Zelensky affinché non rifiuti il negoziato di pace con la Russia, mentre la guerra e i suoi costi sono diventati uno degli argomenti caldi dei conservatori contro ai dem.
Alla vigilia delle elezioni di medio termine è tornata a farsi sentire Nora Berka, troll russo noto agli analisti Usa, in questo periodo più che mai impegnati ha identificato le operazioni di disinformazione russe. “Sulla piattaforma dei social media Gab l’utente che si identifica come Nora Berka s’è rifatto vivo ad agosto dopo un silenzio di un anno, ripubblicando una serie di messaggi con temi politici fortemente conservatori prima di scriverne molti al vetriolo che per lo più denigrano il presidente Biden e altri leader democratici, a tratti in modo osceno”, scrive sul New York Times. I post puntano a disaffezionare gli americani alla causa ucraina: “L’uso che viene fatto del denaro dei contribuenti nella guerra contro le forze russe raffigurano il presidente Zelensky espressioni mutuate direttamente dalla propaganda russa”, spiega il Nyt.
L’account è stato smascherato dagli esperti Usa: “Era lo stesso collegato in precedenza alla medesima agenzia segreta russa che ha interferito nelle elezioni presidenziali del 2016 e poi ancora nel 2020, l’Internet Research Agency di San Pietroburgo“, sottolinea il Nyt riportando l’analisi del gruppo di sicurezza informatica Recorded Future.
Evghenij Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner e fido collaboratore del presidente russo Vladimir Putin, ha così affermato di aver interferito nelle elezioni americane e sarebbe pronto a farlo ancora: “Abbiamo interferito, stiamo interferendo e continueremo a farlo”. Secondo gli Usa Prigozhin avrebbe aver agito in tal senso per le elezioni americane del 2016 e per questo motivo è soggetto a sanzioni. Prigozhin ha aggiunto: “Vi risponderò in modo molto sottile, delicato e mi scuso, se mostrerò una certa ambiguità. Signori, ci siamo intromessi ci intromettiamo e ci intrometteremo. Ordinatamente, accuratamente, chirurgicamente e a modo nostro, come sappiamo fare. Durante le nostre operazioni di precisione, rimuoveremo entrambi i reni e il fegato contemporaneamente”.
La posizione intransigente dell’Ucraina, non più disposta a trattare con la Russia, è un problema per la Casa Bianca, e la stessa amministrazione Biden starebbe facendo pressioni in privato su Kiev affinché non rinunci del tutto a negoziare la pace con Mosca, scrive questa volta il Washington Post. Biden non vuole che Zelensky negozi a ogni costo, ma dovrebbe ammorbidire la sua posizione, ad esempio sulla Crimea. Inoltre il presidente ucraino, dopo che Mosca si è annessa ufficialmente quattro territori ucraini occupati, non vuol più trattare con la sua controparte al Cremlino, Vladimir Putin, e non lo farà finché non ci sarà un nuovo leader a guidare la Russia.
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