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Abu Mazen, costola Hamas rivendica attacco al convoglio del leader palestinese: “Schierati contro Israele”
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas, conosciuto come Abu Mazen, avrebbe subito un attacco rivendicato da un gruppo terroristico affiliato ad Hamas. Dai video che circolano in rete, il convoglio ufficiale sul quale viaggia il leader palestinese è stato colpito a Ramallah da colpi d’arma da fuoco e una guardia di sicurezza è stata uccisa. Non è chiaro se Abu Mazen fosse a bordo dell’auto. L’agguato sarebbe avvenuto nella zona dove si trova la residenza del leader politico palestinese.
Un attacco, sul quale sono in corso verifiche, già rivendicato dal gruppo denominato “Figli di Abu Jandal”, affiliato al gruppo terroristico Hamas, che avevano dato, il 5 novembre, un ultimatum di 24 ore al presidente dell’autorità palestinese, chiedendo di dichiarare “una guerra globale contro l’occupazione sionista”.
🔴📹 Fire was opened at the convoy of the protection team in the area where Palestine President Mahmoud Abbas’s residence is located.
‘Sons of Abu Jandel’ claimed responsibility for the attack.👇#Ramallah West Bank https://t.co/8BgPggqYBe pic.twitter.com/0kj5iDF8JG— Mete Sohtaoğlu (@metesohtaoglu) November 7, 2023
Proprio domenica 5 novembre Abu Mazen ha incontrato a Ramallah il segretario di Stato americano Antony Blinken. Incontro che ha visto Abu Mazen ricollegare l’eventuale ritorno dell’Autorità palestinese a Gaza – alla fine della guerra tra Israele e Hamas – a una “soluzione politica” che includa anche la Cisgiordania occupata e Gerusalemme est. “La Striscia di Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina, ci assumeremo tutte le nostre responsabilità nel quadro di una soluzione politica globale per la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza”.
Abu Mazen, la cui autorità è stata cacciata da Gaza da Hamas nel 2007, risiede a Ramallah e governa solo in Cisgiordania. Le ultime elezioni legislative palestinesi risalgono al 2006 e furono vinte da Hamas. Impossibilitato a esercitare un potere reale nonostante questa vittoria, il movimento islamico prese il controllo della Striscia di Gaza con la forza l’anno successivo.
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