Le vittime di presunti abusi da parte di persone della Chiesa segnalati nel 2022 sono state 54. Sono i dati del report della Cei sugli abusi e sulla pedofilia all’interno della Chiesa, presentato ad Assisi all’assemblea della Conferenza Episcopale Italiana. Un rapporto che cerca di far luce sui lati oscuri nel mondo cattolico italiano.

Le vittime di abusi nella Chiesa

Le segnalazioni registrate dalla Cei fanno riferimento a casi reali (29) e a episodi via web (3), avvenuti anche in passato ma denunciati nel 2022. L’età delle presunte vittime, all’epoca dei fatti, per la maggioranza si concentra nella fascia tra i 15 e i 18 anni (25 su 54 casi). I casi di abuso, almeno 17 su 29, sono avvenuti in parrocchia e hanno riguardato in prevalenza ragazze (44) rispetto ai ragazzi (10).

I presunti responsabili degli abusi

Nel rapporto della Cei vengono inquadrati i profili dei presunti abusatori, che sono sia chierici sia laici sia religiosi. Tra i laici, i ruoli ricoperti dai casi riscontrati sono: educatore (5 casi), catechista (1 caso), fondatore di associazione ecclesiale, insegnante di religione, seminarista. Per lo più celibi, ma anche due persone sposate. I soggetti, di età compresa tra i 40 e i 60 anni, con una media di 43 anni, sono per la quasi totalità maschi (31 su 32).

Gli abusi segnalati nella Chiesa

La maggior parte degli abusi segnalati nel 2022 (20 su 74) sono comportamenti e linguaggi inappropriati, come offese, ricatti affettivi e psicologici, molestie verbali, manipolazioni psicologiche, comportamenti seduttivi, dipendenze affettive.

Il numero dei contatti del Centro di ascolto di una diocesi, a vario titolo e per vari motivi – quindi non per forza per segnalare un abuso ma anche solo per avere informazioni – nel 2022 è stato pari a 374, un dato cresciuto in maniera drastica rispetto al 2020 (38) e 2021 (48). Solo nel 18,1% dei casi il contatto è avvenuto per denunciare l’autorità ecclesiastica. Il problema è che non ancora tutte le diocesi hanno realizzato i centri di ascolto, attualmente sono 108 per 160 diocesi.

Redazione

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