Assolto dal tribunale Ecclesiastico negli anni scorsi, il sacerdote Silverio Mura dovrà risarcire per oltre 200mila euro Arturo Borrelli, l’uomo per anni vittima delle violenze sessuali del parroco, suo insegnante di religione alla scuola media Borsi di Ponticelli, periferia est di Napoli. La sentenza è stata depositata nella mattinata di giovedì 28 ottobre dal giudice Alessio Forzati della decima sezione civile del tribunale di Napoli.

Il giudice ha condannato sia il sacerdote e che il ministero dell’Istruzione. Borrelli, assistito dall’avvocato Carlo Grieco, oggi ha 46 anni e da anni denuncia le violenze subite quando frequentava la scuola e aveva 13 anni. Sempre oggi parte a Pavia il processo che vede imputato don Silverio Mura con l’accusa di aver utilizzato un nome falso (don Saverio Aversano) per trovare ospitalità presso una congregazione della zona.

Nel 2019 il tribunale Ecclesiastico ha assolto “pienamente il sacerdote e insegnante don Silverio Mura, stimatissimo nella scuola e nella parrocchia, dalla accusa di reiterati abusi sessuali e da tutte le accuse mossegli da Arturo Borrelli e da un’altra sedicente vittima, a distanza di oltre 24 anni”.

La testimonianza di Arturo Borrelli

Borrelli da circa dieci anni racconta che tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli ’90 avrebbe subito le ‘attenzioni’ moleste del parroco, insegnate di religione nella scuola media Borsi di Ponticelli. Oltre 25 anni dopo l’uomo ha chiesto un risarcimento alla Curia di Napoli non potendo rivolgersi al Tribunale perché il fatto è andato in prescrizione.

Di tutta risposta la Curia di Napoli, guidata all’epoca dal Cardinale Crescenzio Sepe, aveva stabilito per lui un risarcimento minimo (inferiore ai 500 euro) per la violenza subita in passato. Le denunce partirono nel 2010 quando Arutro prova un dolore fortissimo al ventre. “Mi mancava il fiato, mi sentivo morire”, racconta. E attraverso quella frattura vede un capitolo del suo passato che aveva completamente rimosso: “È riemersa la violenza. Avevo 13 anni – ha raccontato in passato a Il Fatto Quotidiano -, il mio professore di religione era un sacerdote molto stimato. Io venivo da una famiglia religiosissima, mio padre quando andavamo in vacanza ci portava a visitare i santuari. Così quando il sacerdote mi ha detto se volevo andare a pranzo da lui a me è sembrato un onore. Non avrei mai immaginato quello che è successo dopo”. Il racconto ricorda quello di tanti altri bambini: il prete che si siede sul letto, che gli chiede di mettersi vicino a lui. Che poi lo bacia, gli fa violenza approfittando di quello stato di sottomissione e vergogna.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.