Continuano gli strascichi della commemorazione di Acca Larentia. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ieri aveva fatto capire che le autorità giudiziarie stavano iniziando a procedere con le identificazioni dei partecipanti. Secondo indiscrezioni di stampa, sarebbero almeno un centinaio finora i manifestanti di estrema destra il cui nome è finito nei taccuini della Digos per i saluti romani esibiti il 7 gennaio. Con la Digos della Capitale al lavoro per identificarne anche altri, soprattutto di quei membri di gruppi neofascisti arrivati da altre città per la commemorazione dei morti di Acca Larentia.

Il question time di Piantedosi su Acca Larentia

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, durante il question time alla Camera dopo l’interrogazione del Pd, è intervenuto in merito ad Acca Larentia: “La questura di Roma ha trasmesso alla competente autorità giudiziaria una prima informativa di reato, contestando il delitto di apologia del fascismo a carico di cinque esponenti di CasaPound, individuati tra i partecipanti, cui seguiranno ulteriori comunicazioni all’esito del riconoscimento e identificazione degli ulteriori convenuti alla manifestazione“.

“Lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi come quella di Acca Larentia, che ha causato il vile assassinio di giovani vite e che rimane tuttora senza giustizia, è tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca condannata dalla storia” ha detto Piantedosi. “Nel corso della mia audizione di ieri nella Commissione Segre, in Senato – ha proseguito il titolare del Viminale – ho registrato, e la sottolineo, una trasversale distanza di tutte le forze politiche da quei comportamenti che le immagini dei media hanno divulgato”.

Piantedosi ha poi proseguito, elogiando il lavoro delle forze dell’ordine in occasione del raduno neofascista del 7 gennaio: “Vorrei evidenziare  che la commemorazione di Acca Larentia, cui quest’anno hanno aderito circa 1.000 persone, nel passato, con le stesse modalità, ha registrato numeri ben maggiori di presenze, con un picco di 3.000 nel 2018. La questura di Roma, cui va il mio plauso, ha assicurato lo svolgimento della manifestazione senza che si verificassero incidenti, privilegiando le attività di osservazione, più proficue per l’acquisizione di elementi utili da sottoporre all’Autorità giudiziaria ai fini dell’accertamento dell’eventuale commissione di reati”.

L’appello di Di Segni

“Assolutamente mi appello a chiunque ricopra incarichi di governo e nelle istituzioni, a condannare quel gesto e saperlo associare a una nostalgia pericolosa. Anche oggi quel gesto ha un significato. Non è solo rievocazione storica. Il mio appello è di saper narrare, raccontare e arginare al meglio. Da tantissimo tempo chiediamo un rafforzamento delle norme che riguardano la nostalgia del neofascismo“. A dirlo è stata la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, Noemi Di Segni, in merito alla commemorazione di via Acca Larentia. Di Segni è intervenuto a margine dell’apposizione delle pietre di inciampo in memoria della famiglia Anticoli.

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