Continuano le polemiche successive alla commemorazione di via Acca Larentia a Roma, dove centinaia di neofascisti hanno compiuto il saluto romano. Dopo gli attacchi delle opposizioni, oggi alcuni esponenti del governo e di Fratelli d’Italia hanno commentato l’accaduto. Intanto, però, una prima informativa sulla commemorazione è stata trasmessa in Procura. La Digos avrebbe già identificato alcuni dei partecipanti all’iniziativa, mentre gli inquirenti sono al lavoro sui filmati della manifestazione.

Acca Larentia, l’intervento di Piantedosi

“Vietare e non osservare è controproducente e meno proficuo”. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha commentato la manifestazione in via Acca Larentia, in audizione alla Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. Il raduno “si tiene da diversi anni. Non lo dico per sfilarmi dalle responsabilità. Chi gestisce l’ordine pubblico deve avere il compito di far sì che queste manifestazioni si chiudano senza incidenti” ha aggiunto Piantedosi.

“Chi dice che la questura non stia facendo identificazioni e non consegni una relazione all’autorità giudiziaria? La questura relazionerà alla magistratura e in uno Stato democratico la magistratura fa le sue valutazioni sul tipo di responsabilità che possono emergere da quanto accaduto” ha detto il ministro in audizione, che ha poi dichiarato: “La commemorazione ad Acca Larentia è stata inquinata da gesti e simboli condannati dalla storia. Non ci sono sondaggi su quanti italiani si indignino, ma tale indignazione è sicuramente trasversale”.

Donzelli (FdI) sui neofascisti

Giovanni Donzelli, nome di peso dentro a Fratelli d’Italia, ha cercato di allontanare i possibili lacci che la manifestazione di Acca Larentia ha con il suo partito. “Nessuno ha ricordato che le vittime erano di destra e i carnefici di sinistra. In questo caso per 100-200 imbecilli, molto più utili alla sinistra che a noi, stanno provando a fare il ribaltone, come se sotto giudizio dovesse esserci la destra. Sotto giudizio purtroppo non sono mai andati gli assassini di Acca Larentia”. Ai cronisti nei pressi di Montecitorio, Donzelli ha poi ribadito: “Fratelli d’Italia non ha nulla a che vedere con quanto accaduto. I nostri parlamentari ed esponenti erano presenti, e saranno sempre presenti, alla commemorazione ufficiale fatta dal Comune di Roma”. Poi la sottolineatura, ricordando “che si parla di ragazzi di destra uccisi dagli estremisti antifascisti, che in nome dell’antifascismo militante hanno ucciso dei ragazzi di 18 e 20 anni colpevoli solo di fare attività politica”.

Acca Larentia, saluti romani e La Russa

Dalle pagine del Corriere della Sera, a intervenire sul caso di Acca Larentia, anche il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Concordo pienamente con Rampelli quando dice che FdI è totalmente estranea all’episodio dei saluti romani alla commemorazione delle tre giovanissime vittime dell’attentato di Acca Larenzia. Peraltro, il fatto è stato eclatante e ha avuto molta visibilità, ma il partito davvero non ha alcun ruolo o responsabilità in quello che è successo”. “Abbiamo sempre detto ai nostri di non partecipare a certe manifestazioni, che vengono inevitabilmente strumentalizzate da chi vuole attaccarci. Non c’entriamo nulla, non c’entra il partito” ha aggiunto La Russa.

Il presidente del Senato ha poi evidenziato che “storicamente questi ragazzi, come tanti altri vittime di anni di piombo o di violenza terroristica, non hanno avuto giustizia. Io non vorrei che ci fossero morti di serie A e morti di serie B, che la memoria scomparisse”. Mentre sul saluto romano, La Russa è intervenuto così: “Non aiuta a risolvere la questione, e le polemiche che ogni volta si scatenano, il fatto che ci sia incertezza su come considerare certi gesti in caso di commemorazione di persone defunte. Attendo con interesse la prevista riunione a sezioni riunite della Cassazione proprio su questo punto”. Stessa linea tenuta dal presidente del Senato su Repubblica: “Finora ci sono state sentenze contrastanti sul fatto che il saluto romano in occasione di celebrazioni di persone decedute sia reato oppure no. Per alcune sentenze della Cassazione non era reato, per altre invece sì”. “Credo sia importante si faccia chiarezza dal punto di vista giuridico, ce n’è bisogno. Una cosa è l’apologia di fascismo, una cosa è la ricostituzione del partito fascista, un’altra è la commemorazione di deceduti” ha concluso La Russa.

Redazione

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