Da quando è al governo, a Giorgia Meloni è imputato il fatto di non essersi distaccata dagli ideali neofascisti con cui è cresciuta politicamente. Ma il nodo della fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia, esempio sempre tirato fuori dai detrattori della premier, a quanto pare è solo un piccolo aspetto. Un’inchiesta del quotidiano Domani ha portato alla ribalta un accordo tra l’associazione che gestisce la sede di Acca Larentia e la Fondazione Alleanza Nazionale, definita la “cassaforte” di FdI.

Acca Larentia, la sede finanziata dalla fondazione Alleanza Nazionale vicina a Fratelli d’Italia

Domani ha infatti rivelato che la storica sede del Msi, dove nel 1978 furono uccisi i tre militanti Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni e dove ogni 7 gennaio va in scena la lugubre commemorazione con saluti romani e “presente” per i camerati caduti, è stata acquistata l’anno scorso da un’associazione neofascista denominata “Acca Larenzia”. Ma nel rogito di acquisto, firmato il 6 luglio 2023 e visionato dal giornale, si vede che 30 dei 68mila euro annui da pagare all’Inail, proprietaria dell’immobile da 50 metri quadrati, vengono da una elargizione liberale della Fondazione Alleanza Nazionale. Una fondazione ben vicina a Fratelli d’Italia, tanto che nel Cda siedono alcuni esponenti di spicco del partito di Giorgia Meloni: a partire dalla sorella Arianna e da Fabio Rampelli.

Acca Larentia finanziata dalla fondazione Alleanza Nazionale: 30mila euro che non compaiono nel bilancio

Oltre al valore simbolico di questa elargizione a favore dell’associazione che cura la sede di Acca Larentia, c’è anche un altro problema. La cifra non sembra essere contenuta nel bilancio del 2023 della Fondazione Alleanza Nazionale, secondo quanto riporta Domani. L’ente ha lasciato per intero la proprietà all’associazione, riservandosi solo un diritto di prelazione in caso di vendita. Ma nel bilancio non c’è una voce specifica: l’ipotesi fatta nell’inchiesta è che sia stata accorpata ad altre voci presenti nel bilancio.

Acca Larentia, la sede nostalgica e l’associazione estremista

In quei 50 metri quadrati si respira nostalgia e apologia di fascismo. Tra croci celtiche, poster di Benito Mussolini e bandiere dell’Impero tedesco adottata da Adolf Hitler, non manca niente. L’associazione Acca Larentia, ricorda Domani, è guidata dal presidente Giovanni Feola, storico militante di CasaPound e coordinatore del Fronte Europeo per la Siria. Gli altri due soci erano Mirko Giannotta, morto poche settimane fa, e Domenico Gramazio. Il primo era figlio di Carlo, storico custode della sezione dell’Msi di Acca Larentia, il secondo è un ex parlamentare e volto storico della destra italiana, ovviamente ora assiduo sostenitore di Meloni.

La reazione del Pd e dei Verdi

A commento dell’inchiesta sono arrivate le reazioni da parte dei partiti di opposizione che chiedono spiegazioni alla premier. Angelo Bonelli, leader di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, attacca FdI: “La fondazione di Alleanza Nazionale finanzia con 30 mila euro l’associazione Acca Larenzia per l’acquisto della sede omonima, come spiega bene un articolo de Il Domani. Nel sito Facebook di questa associazione, Acca Larenzia, si celebrano un combattente delle Waffen SS, terroristi neri come Concutelli e il killer del giudice Occorsio, che nella pagina viene definito ‘il comandante’. Ricordiamo che nella fondazione ha un ruolo guida Arianna Meloni. Il presidente dell’associazione, Feola, è il referente del fronte europeo per la Siria, a cui aderiscono alcune sigle di estrema destra”. “È evidente, come ha spiegato bene l’inchiesta di Fanpage, che la frequentazione di frange estremiste non è casuale in Fratelli d’Italia, visto che la cassaforte del partito della premier Meloni dà soldi a questi gruppi di estrema destra. Per questo ho presentato un’interrogazione parlamentare, anche per conoscere queste modalità di finanziamento: come mai a bilancio non c’è nulla della somma data ad Acca Larenzia per acquistare la sede omonima? Fratelli d’Italia dovrà rispondere anche sul fatto che hanno dato soldi a chi celebra il terrorista che ha ucciso il giudice Occorsio, oltre a celebrare le Waffen SS”, conclude Bonelli.

Anche Sandro Ruotolo, responsabile Cultura e Memoria nella segreteria del Pd, ha commentato la vicenda: “Appare sempre più evidente che Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non vuole e non può fare i conti con il passato. Qualche tempo fa l’inchiesta di Fanpage sulla gioventù meloniana ci raccontava un movimento giovanile nostalgico della simbologia del ventennio. L’inchiesta del quotidiano Domani non lascia dubbi: la cassaforte di Fratelli d’Italia finanzierebbe il covo neofascista di Acca Larentia. E nella fondazione Alleanza Nazionale, che avrebbe elargito i fondi all’associazione Acca Larentia, siedono tra gli altri Arianna Meloni e Fabio Rampelli. Non è credibile dunque il maquillage che vorrebbe il partito di maggioranza trasformato in un un moderno partito conservatore. L’insieme del gruppo dirigente di Fdi e il cerchio magico della presidente Meloni sono altro e quella fiamma che arde nel simbolo di Fdi riporta questa destra indietro nella storia”.