Ieri il monologo bellissimo di Rula Jebreal non è stato l’unico contro la violenza sulle donne e per la libertà di donne, uomini e di tutti. L’esibizione di Achille Lauro è quello che viene dopo la denuncia. E’ la distruzione degli stereotipi, la messa in discussione del cosiddetto femminile e maschile, la costruzione di nuove identità per le donne e per gli uomini.

Non è censurando che costruiamo un nuovo mondo o prendendo di mira un singolo, che poi nel caso specifico di Junior Cally ha ampiamente spiegato le sue ragioni. No, e no. Costruiamo una società migliore mettendo in discussione i ruoli, le identità.

Achille Lauro ha indossato i panni dell’ambiguità, ha giocato con il maschile e il femminile, ha preso a calci il machismo e i suoi simboli (come il pene grande), ha attraversato il femminile, il bene e i male.

Ha stonato? Ma chi se ne sbatte. E’ un grande a cui dobbiamo dire grazie.

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