Chi stabilisce che il suo dissolversi nel nulla sia stato moralmente sbagliato?
Adamo Guerra, Il fu Mattia Pascal moderno: il diritto di sparire

Cupio dissolvi, ovvero «il desiderio d’essere dissolto».
Il desiderio, angosciante, soffocante, delirante, di dissolversi nel nulla. Di essere e poco dopo non essere. Senza identità, ruolo e posto nel mondo. Il fu Mattia Pascal dei giorni nostri si chiama Adamo Guerra. Ha inscenato il suo suicidio e si è dissolto nel nulla. Salvo poi essere stato scovato dalle telecamere di Chi l’ha Visto, dieci anni dopo, ed essere stato riportato alla sua vita di prima. Aveva lasciato moglie e due bambine. Dissolviamo nel nulla pure noi la morale, il dolore causato, l’abbandono di un padre. Non è di questo che voglio occuparmi, forse per quello ci saranno le aule di giustizia e i giudici, appunto chiamati a giudicare. È su quella morale tanto messa in croce che mi piace soffermarmi. Perché è intrisa di ipocrisia, perché tutti (e qui da manuale dovrei dire: almeno una volta nella vita) più volte al giorno, abbiamo fatto lo stesso pensiero del fu Mattia Pascal moderno: me ne vado, voglio sparire nel nulla, non cercatemi, non chiamatemi, non voglio più soddisfare le vostre aspettative e forse non voglio più averne su di me. Andate tutti al diavolo.
Certo, c’è chi questo pensiero di dissolversi nel nulla non l’ha mai sfiorato (io non ci credo) ma c’è chi sente di più e troppo ogni cosa. E dunque mi domando? Esiste il diritto a sparire? Io dico di sì. Spogliarsi di ciò che si è stati fino alla sera prima e vestire i panni di nessuno. Un signor nessuno che sceglie di voler vivere per chissà quanto tempo in limbo che annichilisce i più: non sono più quello di prima e non so ancora chi sarò. Il diritto a non essere nessuno. Io un po’ lo comprendo Adamo Guerra, umanamente gli sono vicina, e un po’ lo invidio anche. E dunque, la seconda domanda: chi stabilisce che il suo dissolversi nel nulla sia stato moralmente sbagliato? Non so, mi puzza di buonismo all’italiana e di traccia di tema in una scuola di suore. Il mio, di tema, di sicuro avrebbe questo titolo: la libertà di sentirsi inadeguati, il diritto di sparire.
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