La notizia della morte di Rosa Russo Iervolino “è assolutamente infondata”. E’ quanto fa sapere la famiglia dell’ex sindaca di Napoli, specificando che “è a casa, serena e in salute”. “Sta bene, saluta tutti” spiega il figlio. “Ci sono arrivate un sacco di telefonate ma per fortuna sta bene. Non direi che è uno scherzo di cattivo gusto, spero semplicemente che qualcuno si sia sbagliato” ha dichiarato all’agenzia LaPresse.

A parlare poi è la stessa Iervolino: “Sto bene, ho solo un po’ di mal di schiena”. La figlia Francesca aggiunge: “Mamma sta benissimo. Non so quale idiota abbia messo in giro questa notizia. Sarebbe il caso di non scherzare sulla vita delle persone… napoletanamente facciamo le corna!!!”

La notizia era stata diffusa in mattinata. Rosa Russo Iervolino, prima donna al capo del Viminale e prima e unica donna sindaco di Napoli, città che ha guidato per dieci anni, dal 2001 al 2011, ha 85 anni e vive da tempo a Roma. Lo scorso giugno è tornata a Napoli, nel quartiere di Bagnoli, lo scorso mese di giugno.

Nata il 17 settembre del 1936, “Rosetta” è stata parlamentare dal 1979 al 2001, svolgendo il ruolo di Ministro per gli affari sociali dal 1987 al 1992, Ministro della pubblica istruzione dal 1992 al 1994 e Ministro dell’Interno nel governo D’Alema I.

Sposata dal 26 ottobre 1964 con Vincenzo Russo, medico di Vasto (per rimanere vedova a soli 50 anni), con Aldo Moro suo testimone, ha avuto tre figli: Maria Cristina e Francesca. Laureata in giurisprudenza, era cugina del filosofo e politico Domenico Jervolino. Esponente della Democrazia Cristiana, Rosetta era predestinata alla politica: suo padre Angelo Raffaele fu ministro in ben 8 governi, da De Gasperi in poi e sua madre era Maria De Unterrichter, deputata in tre legislature.

I suoi dieci anni da sindaco di Napoli furono segnati dall’emergenza rifiuti del 2008 e da una serie di inchieste giudiziarie, la principale fu quella denominata “Global service“, finita dopo anni con una raffica di assoluzioni.

In una intervista rilasciata poco più di un anno fa a Il Mattino, Iervolino così commentò la richiesta dell’attuale sindaco Manfredi di un patto speciale per guidare la città: “Troppo comodo amministrare senza deficit. Avrei voluto farlo anch’io, però a Napoli non è mai successo. Quando mi insediai, il 13 giugno 2001, trovai una situazione complicata eppure non mi lamentai: peraltro, prima di me c’era stato un sindaco come Antonio Bassolino che giustamente aveva il freno tirato nella spesa. Comunque mi misi al lavoro. Questo è il metodo da adottare. Altrimenti, in che modo avremo avuto la linea 1 della Metropolitana? Ricordo bene l’esperienza di quei giorni, le risposte che mi venivano, la perplessità e lo sgomento di quanti mi dicevano che ero pazza e che non ce l’avrei mai fatta. Invece mi mossi, scomodai il governo nazionale e così Napoli ha raggiunto un risultato importantissimo”.

Poi la rivelazione: “Sa che cosa mi dicono per strada quando torno dalle parti di piazza Nicola Amore? Mi chiedono tutti perché io e lui non torniamo a governare Napoli“.

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.