A partire dal prossimo primo settembre zero monopattini elettrici in giro per Parigi. Le società di sharing Lime, Dott e Tier Mobility hanno preso atto del risultato del referendum indetto dalla sindaca Anne Hidalgo e hanno diffuso una nota specificando che a partire dal prossimo primo settembre il loro contratto non verrà rinnovato. La consultazione si è tenuta domenica scorsa, 2 aprile. L’89 % dei votanti si è espresso a favore del divieto. È un tema piuttosto attuale: i monopattini elettrici vengono usati in quasi tutte le città europee, il loro utilizzo è legato al tema dell’ecosostenibilità, non sono mancati incidenti anche mortali, anche in Italia.
Il referendum era di tipo consultivo e non interessava i monopattini privati. Riguardava in particolare i monopattini a parcheggio libero, quelli a noleggio che dopo l’uso possono essere parcheggiati liberamente. La sindaca socialista ha dichiarato senza mezzi termini che quei mezzi non sono davvero ecologici, che sono pericolosi per i pedoni e anche per gli altri mezzi. BFMTV e Le Figaro lo scorso gennaio avevano pubblicato dati della polizia parigina secondo cui nel 2022 c’erano stati 408 incidenti legati a monopattini che avevano causato 3 morti e 459 feriti. Già lo scorso novembre l’amministrazione comunale aveva minacciato di non rinnovare la licenza alle tre aziende ma poi era stato trovato un accordo.
Circa 15mila i mezzi delle tre società che circolavano per Parigi, una delle città in cui l’uso era più diffuso: France24 misurava che ogni monopattino veniva utilizzato 3,5 volte al giorno, la quota più alta in Europa. La sindaca negli ultimi anni aveva introdotto varie restrizioni, come quelle sui limiti di velocità e la creazione di appositi parcheggi. Al voto hanno partecipato circa 103mila persone su 1,3 milioni di persone iscritte alle liste elettorali. Affluenza bassissima, come si prevedeva. La decisione di Parigi è la prima del genere adottata da una grande città europea. L’opposizione cittadina di centrodestra non ha preso una decisione precisa sul referendum.
“Prendiamo atto di questa consultazione inedita, la cui partecipazione sarebbe potuta essere più ampia e rappresentativa se le modalità della votazione fossero state differenti: più seggi, scrutinio elettronico, informazione comunale“, hanno scritto nel comunicato i tre operatori che nei giorni precedenti al voto avevano fatto partire una campagna contro l’iniziativa. Le tre società hanno fatto notare che si è espresso “il 6,7% dei parigini iscritti nelle liste elettorali”, l’equivalente al “4,2% della popolazione parigina”.
Per Dott, Lime e Tier “questo conduce a scavare un fossato tra favorevoli e contrari, di una portata raramente osservata in un voto in Francia, che riflette condizioni asimmetriche. Il risultato di questa votazione avrà un impatto diretto sugli spostamenti di 400.000 persone al mese” e “a partire da ora, la nostra priorità in quanto datori di lavoro responsabili è garantire l’avvenire dei nostri dipendenti”, circa 800 a Parigi per le tre società di sharing. Dott, Lime e Tier sperano ora in una “rapida ripresa del dialogo con il comune per discutere le prossime tappe” e precisano che continueranno “ad offrire servizi di locazione di bici elettriche” nella capitale di Francia. Mathieu Gorse, direttore generale di Dott, ha detto ieri mattina a radio RMC che l’affitto dei monopattini elettrici rappresenta circa un terzo del suo fatturato a Parigi.