Esteri
Aereo abbattuto in Iran, primi arresti per il disastro che ha provocato 176 morti
Una prima svolta nell’indagine iraniana sul Boeing 737 della Ukrainian Airlines abbattuto da un missile dei Pasdaran subito dopo il decollo dall’aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran lo scorso 8 gennaio. Il portavoce della magistratura iraniana, Gholamhossein Esmaili, ha reso noto che “alcune persone sono state arrestate in merito nelle ultime 72 ore” in relazione all’incidente aereo di mercoledì scorso.
L’AMMISSIONE DI TEHERAN – Dopo aver negato per tre giorni, l’Iran aveva ammesso di aver abbattuto accidentalmente l’aereo passeggeri ucraino che si è schiantato a Teheran, uccidendo tutte le 176 persone a bordo. Una svolta improvvisa, dopo che il governo aveva ripetutamente respinto al mittente le accuse dei leader occidentali. L’aereo è precipitato mercoledì mattina, poche ore dopo che l’Iran aveva lanciato l’attacco missilistico su due basi irachene ospitanti truppe Usa, in risposta all’uccisione del comandante Qassem Soleimani in un raid americano a Baghdad.
GLI ARRESTI PER LE PROTESTE – La magistratura iraniana ha affermato che 30 persone sono state arrestate durante le proteste avvenute ieri nel paese per l’abbattimento dell’aereo ucraino che si è schiantato mercoledì a Teheran, uccidendo 176 passeggeri. L’autorità giudiziaria, inoltre, ha aggiunto che alcune persone sono state rilasciate, senza dare ulteriori dettagli.
LA LINEA DURA DI ROHANI – Il presidente iraniano Hassan Rohani ha dichiarato ai media che il suo Paese deve “punire tutti i responsabili dell’aereo ucraino abbattuto”. “Per il nostro popolo è molto importante in questo incidente che chiunque abbia commesso un errore o sia stato negligente a qualsiasi livello” affronti la giustizia, ha detto Rohani durante un discorso trasmesso in tv. “Chiunque dovrebbe essere punito deve essere punito“, ha aggiunto il presidente iraniano sottolineando che “la magistratura deve formare un tribunale speciale con un giudice di alto livello e decine di esperti… Il mondo intero starà a guardare”.
LA RABBIA DI TRUDEAU – Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha dichiarato che le vittime dell’aereo ucraino abbattuto da un missile iraniano, che ha ucciso 176 persone tra cui 57 canadesi, sarebbero in vita in questo momento se le tensioni nella regione non fossero aumentate. “Se non ci fosse stata un’escalation di recente nella regione, quei canadesi sarebbero ora a casa con le loro famiglie. Ciò accade quando si hanno conflitti e la guerra. Gli innocenti ne sopportano il peso“, ha dichiarato Trudeau in un’intervista a Global News Television.
Inoltre, il premier si è confrontato anche con Trump: “Ho parlato dell’enorme dolore e perdita che provano i canadesi e della necessità di risposte chiare su come l’episodio sia successo e su come fare in modo che non accada mai più“, ha precisato. Trudeau ha aggiunto che “ovviamente” avrebbe gradito un avvertimento prima che Trump ordinasse l’uccisione di Soleimani. Per quanto riguarda l’Iran ha aggiunto: “C’è una richiesta di giustizia. E questo è del tutto prevedibile e il caso dovrebbe essere seguito con molta attenzione dal governo iraniano“.
© Riproduzione riservata