I talebani per il secondo giorno consecutivo mostrano al mondo il loro volto più sanguinario. Il movimento islamico che domenica ha riconquistato Kabul e l’Afghanistan, che aveva lanciato aperture su una forma di governo basata sulla Sharia ma più ‘distante’ dal regime oscurantista al quale avevano già sottoposto il Paese prima dell’invasione americana, sono tornati ancora una volta a sparare sulla folla.

Diverse persone sono infatti morte questa mattina ad Asadabad, capoluogo della provincia di Kunar, dove era in atto una manifestazione di comuni cittadini che sfilavano con la bandiera nazionale nel giorno in cui nel Paese si celebra l’Indipendenza. Oggi, 19 agosto, l’Afghanistan celebra infatti la sua indipendenza del 1919 dal controllo britannico.

Secondo un testimone citato da Reuters sarebbero diverse le vittime, anche se non è ancora chiaro se siano dovute agli spari arrivati dai miliziani talebani o alla calca che hanno causato.

“Centinaia di persone sono uscite in strada”, ha riferito da Asadabad il testimone di Reuters, Mohammed Salim, “diverse persone sono rimaste uccise e ferite nella calca e negli spari da parte dei talebani”. Ma proteste simili sono avvenute anche a Jalalabad e nel distretto di Paktia, per fortuna senza incidente o morti, secondo quanto riportano i media locali.

Le manifestazioni odierne fanno seguito a quelle di mercoledì: anche in quel caso con i manifestanti che hanno sventolato la bandiera tricolore nazionale, in alcuni casi dopo aver strappato la bandiera bianca dei talebani. Il segnale di una presenza dell’opposizione al regime nel Paese.

Opposizione che i talebani stanno reprimendo nel sangue: ieri a Jalalabad sarebbero state 35 le vittime della rappresaglia dei miliziani islamici. Secondo un testimone oculare citato da Sky Tg24 nella quinta città più popolosa dell’Afghanistan i guerriglieri hanno aperto il fuoco dopo che i cittadini erano usciti in strada con le vecchie bandiere del Paese. “Per fermarli, i talebani hanno sparato e ammazzato trentacinque persone”, ha riferito il testimone. Scontri nati dopo che una consiste parte della popolazione è scesa in strada sventolando la sventolando la bandiera afghana, rossa, verde, bianca e nera, contro quella dei talebani che era stata esposta su uno degli edifici di via Pashtunistan.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia