La situazione a Kabul
Afghanistan, il kamikaze della strage di Kabul era stato liberato dal carcere: Baradar verso la guida del governo talebano
Era stato liberato da una prigione afghana dopo il crollo dell’esecutivo di Ashraf Ghani, l’ex presidente scappato prima in Uzbekistan e poi negli Emirati Arabi Uniti, il kamikaze dell’Isis-K che lo scorso 26 agosto si è fatto esplodere all’esterno dell’aeroporto di Kabul provocando circa 170 vittime, tra cui 13 soldati americani.
A riferirlo è stato lo stesso gruppo jihadista del Khorasan in una newsletter online, ripresa dalla Bbc. Stando alla ricostruzione infatti l’attentatore Abdul-Rahman al-Logari e “diversi suoi fratelli” sono scappati dal carcere e “si sono precipitati a raggiungere i loro fratelli” dell’Isis-Khorasan per compiere l’attacco suicida dopo che i miliziani talebani avevano riconquistato la capitale facendo scappare le forze fedeli al vecchio governo Ghani.
SABATO IL NUOVO GOVERNO? – Intanto il nuovo governo talebano dell’Afghanistan dovrebbe essere svelato non prima di sabato. Alla Associated Press un portavoce degli “studenti coranici” ha spiegato che per oggi non è previsto alcun annuncio o cerimonia relativa alla presentazione dell’esecutivo.
Quanto alla sua composizione, si fanno sempre più forti le voci sulla guida del governo affidata al mullah Abdul Ghani Baradar, l’uomo che ha negoziato i colloqui di Doha con l’amministrazione Trump e capo dell’ufficio politico dei talebani. Con Baradar dovrebbero avere ruoli apicali il Mohammad Yaqoob, figlio del Mullah Omar, e Sher Mohammad Abbas Stanekzai.
RIPARTONO GLI AEREI – Nella giornata odierna sono anche ripresi i voli interni operati dalla compagnia Ariana Afghan Airline, la più grande del Paese.
Ma anche l’Onu ha ricominciato a organizzare i propri voli per trasportare aiuti umanitari in Afghanistan. Operazioni, quelle delle Nazioni Unite, che permettono a 160 organizzazioni umanitarie di continuare le loro “attività per salvare vite umane nelle province dell’Afghanistan”, come dichiarato dal portavoce Stephane Dujarric.
L’EX MINISTRO CRITICA IL PONTE AEREO – Ma nel dibattito sull’Afghanistan arrivano a sorpresa parole contrarie al ponte aereo. Sono quelle di Hosni Mubarak Azizi, ex ministro dei Trasporti nel governo Ghani, rifugiatosi a Islamabad, capitale del Pakistan, per sfuggire ai talebani.
Intervistato dal Corriere della Sera, Hosni Mubarak Azizi attacca: “Capisco l’ondata di solidarietà per gli afghani che in modo diretto o indiretto hanno aiutato la coalizione internazionale negli ultimi vent’anni. Però l’effetto del ponte aereo è stato deleterio. Dovevate riflettere sulle sue conseguenze. Avete provocato la fuga dei cervelli e delle nostre forze migliori. Adesso il Paese è impoverito e oltretutto gli oppositori potenziali all’arroganza intransigente e radicale dei talebani ci sono stati sottratti”.
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