Agguato di camorra a Napoli, ferito al volto e alle gambe il boss di Fuorigrotta Vitale Troncone, 53 anni. Sicari entrati in azione intorno alle 11, durante il caos della vigilia delle festività natalizia, in via Caio Duilio, non molto distante dall’abitazione di Troncone.
Il 53enne si trovava nei pressi di un bar, gestito dai familiari, quando è stato raggiunto da più colpi d’arma da fuoco. Soccorso è trasportato al vicino ospedale San Paolo di via Terracina, Troncone è ancora in vita ma è in condizioni disperate. E’ stato raggiunto da un proiettile allo zigomo e da un altro al femore. Assistito dai sanitari, sarebbe cosciente. Sull’episodio sono in corso le indagini dei carabinieri della Compagnia di Bagnoli, giunti sul posto insieme alla Scientifica per i rilievi del caso: quattro i bossoli (calibro 9×21) trovati nei pressi del bar. La dinamica è ancora da accertare: probabilmente ad entrare in azione un commando di due persone a bordo di uno scooter. Al vaglio le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, molto trafficata durante la giornata.
Al momento non risulta il ferimento di una seconda persona che, probabilmente, non si è recata in ospedale per sottoporsi alle cure mediche. A causa della gravità delle condizioni, Troncone nel primo pomeriggio è stato trasferito all’ospedale del Mare: è in pericolo di vita. Sarà sottoposto ad intervento chirurgico.
Prosegue la faida nel quartiere flegreo dove lo scorso 10 novembre, intorno alle 21.30, i killer uccisero sempre in via Caio Duilio, nei pressi di un distributore di benzina poco distante dal bar è avvenuto oggi l’agguato, il nipote di Troncone, Andrea Merolla 30 anni, raggiunto da almeno quattro proiettili.
Il giovane morì poco dopo l’arrivo all’ospedale San Paolo. Merolla provò a rifugiarsi dietro il distributore ma venne raggiunto da più proiettili esplosi dal killer, entrato – secondo una prima ricostruzione – in azione in sella a uno scooter guidato da un complice.
Lo scorso 15 marzo 2021, intorno alle 19:30, Antonio Volpe, 77enne considerato dagli investigatori esponente storico della malavita locale (clan Baratto-Bianco), venne ucciso poche centinaia di metri dopo, nella vicina via Leopardi.
Qualche settimana dopo, il 4 aprile, un commando di scooter entrarono in azione in via Costantino, 150 metri prima del luogo dove è stato ucciso Merolla, esplodendo dei colpi d’arma da fuoco nei pressi dell’abitazione del ras Vitale Troncone.
Merolla aveva frequentazioni con quest’ultima famiglia ma saranno le indagini a far luce sull’omicidio. Acquisite le immagini di videosorveglianza presenti nella zona e nei pressi del distributore per ricostruire il percorso dei killer ed altri dettagli utili alla loro identificazione.
LE POLEMICHE: “GRAVE SILENZIO LAMORGESE” – “Mentre da mesi assistiamo al silenzio assordante e grave del ministro Lamorgese, a Napoli e in provincia i clan continuano ad alzare la testa, agendo a due giorni da Natale, in pieno giorno e sparando tra la folla, come avvenuto stamattina a Fuorigrotta, dove oltre al boss del quartiere, sarebbe rimasta ferita anche una persona che in quel momento stava parlando con lui“. Lo dichiara Severino Nappi, consigliere regionale e coordinatore cittadino della Lega a Napoli.
“Più volte abbiamo denunciato che nei nostri territori c’è bisogno di avvertire la presenza dello Stato, c’è la necessità di agire con i fatti e non con le dichiarazioni ad effetto. Torniamo a chiedere, dunque, al ministro Lamorgese di intervenire con azioni mirate ed efficaci per far uscire la terza città d’Italia dalla spirale di violenza generata dalla criminalità organizzata, adesso e non oltre. Ce la farà, ministro, a regalare almeno un Natale tranquillo ai napoletani, sotto l’aspetto della sicurezza?” aggiunge.