Un miracolo. L’ennesimo. Piazza Italia a Fuorigrotta, quartiere di Napoli conosciuto soprattutto per la presenza dello stadio Maradona. Sono le 19 e c’è ancora luce. Alcune mamme sono con figli e figlie alle giostrine che si trovano in un angolo della piazza, a pochi metri dalla galleria che separa Fuorigrotta da Mergellina. A poca distanza avviene una rissa tra giovani, frutto di una spedizione punitiva che ha visto entrare in azione un paio di ragazzi arrivati in sella a scooter e con il volto coperto da casco integrale. L’obiettivo era quello di rifilare un lezione al gruppo rivale, lanciare un avvertimento e andare via.

Qualcosa però va storto. Il commando prima se la prende con un coetaneo, aggredito con il calcio della pistola alla testa, poi gli animi si surriscaldano ulteriormente e dall’arma in questione parte un solo proiettile esploso ad altezza uomo che si conficca della gamba destra di una signora di 49 anni, L.M., che si trovava alle giostrine poco distanti in compagnia della figlioletta e di alcune amiche.

Un boato che squarcia un pomeriggio ordinario del quartiere. La donna, incensurata, cade a terra e viene prontamente soccorsa dai presenti che provano a fermare la fuoriuscita di sangue in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, il tutto davanti agli occhi innocenti e terrorizzati dei bambini presenti nella piazzetta. Gli autori di quella che doveva essere una spedizione punitiva si dileguano velocemente (ma le telecamere riprendono la scena e forniscono ai poliziotti che indagano informazioni preziose).

In ospedale anche giovane ferito dal calcio della pistola

Parte la corsa in ospedale dove la donna arriva intorno alle 19.30: viene assistita dai medici e dichiarata fuori pericolo dopo i primi accertamenti. Nella notte o domattina sarà operata per l’estrazione del proiettile e resterà ricoverata qualche giorno. Al pronto soccorso del San Paolo c’è anche un giovane, G.S., accompagnato dal padre: ha una profonda ferita alla testa. Secondo quanto appreso sarebbe lui la vittima dell’iniziale aggressione da parte del commando dopo essere stato colpito con il calcio della pistola. Medicato dai sanitari, è stato poi ascoltato dagli agenti del Commissariato San Paolo e dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, che indagano sull’accaduto.

L’apprensione dei familiari

L’ipotesi è quella di una spedizione punitiva tra parenze degenerata nel peggiore dei modi. Spedizione che poteva finire in tragedi ma questa volta un innocente non ha perso la vita a causa di dinamiche malavitose avvenute in pieno giorno e davanti a decine di persone. In ospedale tra i parenti della donna c’è apprensione e rabbia. “E’ stato un miracolo, c’erano i bambini” sussurra più di una persona. Sollevato il figlio maggiore della 49enne che entra ed esce dal pronto soccorso in attesa di notizie della mamma. “Ero in scooter e mi ha telefonato un mio amico dicendomi ‘hanno sparato a tua mamma’” ripete ad amici e parenti che lo rincuorano. La donna nei prossimi giorni sarà ascoltata dalla polizia nel tentativo di ricostruire quanto accaduto. Alcuni testimoni assicurano però che è stato tutto rapidissimo: l’arrivo degli scooter, il gruppetto di ragazzi con i caschi integrali, la rissa e lo sparo. Tutto in pochi secondi.

Fuorigrotta criminale, quattro omicidi negli ultimi tre anni ancora senza mandanti ed esecutori 

A Fuorigrotta da anni sono in corso fibrillazioni tra diversi gruppi camorristici. La zona dove è avvenuto il “miracolo” è considerata sotto il controllo del clan Troncone negli ultimi mesi indebolito dall’arresto dell’attuale reggente e di altri esponenti. Poco distante sono avvenuti negli ultimi tre anni ben quattro omicidi ad oggi ancora senza mandanti ed esecutori.

Il 17 aprile del 2022, la notte di Pasqua, all’esterno dello stadio Maradona venne raggiunto da una scarica di piombo il 25enne Enrico Marmoreo.  Anno, il 2022, che si era aperto con l’omicidio, sempre a Fuorigrotta, di Salvatore Capone, 43 anni, raggiunto da tre colpi di arma da fuoco nel Rione Lauro. Per lui inutile ogni soccorso, è morto sul colpo durante i festeggiamenti della notte di Capodanno. Una settimana prima, il 23 dicembre, in via Caio Duilio (a 50 metri da piazza Italia) il boss Vitale Troncone riuscì a sopravvivere ad un agguato ravvicinato. Raggiunto da un proiettile in pieno volto, il reggente (oggi in carcere) venne salvato dai sanitari dell’ospedale del Mare e dimesso dopo diverse settimane.

L’11 novembre 2021 Andrea Merolla, 30enne nipote del boss Troncone, venne ucciso davanti a un distributore di benzina che si trova a meno di 100 metri da piazza Italia. Il 15 marzo 2021, intorno alle 19:30, Antonio Volpe, 77enne considerato dagli investigatori esponente storico della malavita locale (clan Baratto-Bianco), venne ucciso a poche centinaia di metri di distanza, in via Leopardi. Un omicidio eccellente che ad oggi, nonostante test del Dna e altri accertamenti non ha ancora avuto una svolta investigativa.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.