Ferito da due colpi d’arma da fuoco alla coscia e al ginocchio da due persone a piedi mentre, stando al racconto della vittima, si trovava sotto casa a Forcella, nel centro di Napoli, in un orario in cui vige il coprifuoco. E’ giallo sulla versione fornita da Gioacchino Tisci, 29enne già noto agli archivi di polizia ma considerato estraneo, almeno stando alle ultime informative, agli ambienti della criminalità organizzata.

L’agguato è avvenuto poco dopo la mezzanotte del 23 dicembre. La vittima si è prima recata al vicino presidio ospedaliero dell’Annunziata, sprovvisto però di pronto soccorso, poi è stato accompagnato in auto da un uomo all’ospedale dei Pellegrini dove è stato assistito dal personale sanitario e giudicato guaribile in 20 giorni in seguito alle ferite riportate.

Nell’ospedale della Pignasecca è poi intervenuta, poco prima dell’una di notte, la polizia. Gli agenti hanno raccolto la versione del 29enne che, tuttavia, lascia più di qualche dubbio. Secondo il racconto, infatti, l’agguato sarebbe avvenuto nei pressi della sua abitazione in via Sant’Arcangelo a Baiano, strada che sbuca sul principale Corso Umberto. Ad agire sarebbero state due persone a lui sconosciute che senza un apparente motivo hanno esploso, mirando alle gambe, due colpi d’arma da fuoco, prima di allontanarsi a piedi.

Sul luogo indicato da Tisci, gli agenti della Scientifica non hanno però trovato alcun riscontro. Nessun bossolo e zero tracce ematiche che alimentano i sospetti sulla versione fornita dalla vittima.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.