Al processo di Reggio Calabria, che si celebra in questi giorni per cercare di trovare i responsabili dell’uccisione di due carabinieri freddati a mitragliate nel gennaio del 1994 (giusto 26 anni fa) sull’autostrada, di tutto si parla meno che di questo delitto. Magistrati e giornalisti (che in questi processi hanno sempre un certo peso) non sono molto interessati alla questione. Gli interessa invece sapere se uno degli imputati, e cioè Giuseppe Graviano (ex boss della mafia di Brancaccio, legato a Riina e Bagarella) ha qualcosa da dire contro Berlusconi. Il processo così acquista molto più interesse. Da processo ai killer è diventato il settantaquattresimo processo a Berlusconi.

L’accusa ancora non c’è, ma in un processo moderno non è che l’accusa sia decisiva. Prima o poi si trova. Il problema è che ‘sto Graviano si diverte molto a stuzzicare Pm e giornalisti, e far capire loro che forse qualcosina la dice, poi non dice niente. Continua a dire che Berlusconi deve un sacco di soldi al suo nonno materno, che glieli prestò negli anni sessanta, e lì finisce. E quando gli chiedono se è vero che voleva mandare un messaggio dal carcere a Berlusconi, lui, sorridendo risponde sì. E tutti si eccitano. e gli chiedono: quale messaggio, quale messaggio?

E lui li delude: “Dammi i soldi di mio nonno”. Che palle ‘sto nonno. E la trattativa? e dell’Utri? e Stato mafia? Niente. Graviano dice che Berlusconi fece delle pessime leggi antimafia, e danneggiò la mafia e per questo lui lo odia. E dice che in questo modo danneggiò pure dell’Utri, condannato per concorso esterno ed escluso dai benefici penitenziari.

Gli interrogatori proseguiranno nei prossimi giorni, e probabilmente continueranno a girare attorno alla questione del cav. Ieri però si è anche parlato di come Graviano, al 41 bis, è riuscito a mettere incinta sua moglie. Lui ci ha scherzato, ha preso un po’ in giro il Pm. Non ha detto niente. Qualcuno si è chiesto: ma è sicuro che scoprire se e come ha scopato Graviano aiuti a scoprire chi ha ucciso i carabinieri? Bah. Forse in realtà di questi carabinieri non importa un fico secco a nessuno. Chissà se esitono altri paesi, nel mondo, dove i processi si fanno così.