Dopo l’uccisione di Osama Bin Laden, Ayman Al-Zawahiri, era diventato il numero uno di Al Qaeda. Domenica 31 luglio un drone americano lo ha colpito mentre era sul balcone della sua casa a Kabul, in Afghanistan. Gli specialisti della Cia hanno manovrato il drone da remoto e in pochi istanti hanno colpito a morte Al Zawahiri. Ad annunciarlo il presidente americano Joe Biden: “Giustizia è fatta. Ho autorizzato l’operazione, pianificata per sei mesi, per togliere dal campo di battaglia uno dei più pericolosi nemici del popolo americano. E ho un messaggio per tutti i terroristi. Non importa dove vi nascondiate, noi vi troveremo e vi elimineremo”, ha detto nel discorso alla nazione.

Al Zawahiri, medico di origine egiziana, all’epoca dei fatti dell’11 settembre era il luogotenente di Bin Laden. Con la sua morte ne aveva preso il posto, diventando uno dei 22 terroristi più ricercati dagli Stati Uniti nel mondo con una taglia da 25 milioni di dollari sulla testa. Aveva 71 anni. La sua ultima apparizione ‘pubblica’ era stata in un video diffuso da Al Qaeda nel 20esimo anniversario degli attentati. “L’operazione di precisione è stata un successo” ha detto il presidente reclamando il suo ruolo di Commander-in-Chief. “Oggi siamo più sicuri in un mondo incerto. Lo avevo d’altronde promesso: non lascerò mai che l’Afghanistan si trasformi in un paradiso per terroristi”.

L’operazione è stata condotta con precisione probabilmente con l’aiuto di fonti pachistane. Al Zawahiri, dopo il ritiro degli americani un anno fa, era andato a vivere nel centro di Kabul insieme a moglie e figlia. Secondo il New York Times la residenza, in un ricco quartiere del centro di Kabul, era la residenza di un alto collaboratore del ministro dell’Interno talebano, Sirajuddin Haqqani. Dal raid non ci sono state altre vittime.

Un portavoce dei talebani, al potere in Afghanistan, ha protestato, sostenendo che gli accordi di Doha, quelli che hanno spianato la strada al cambio della guardia a Kabul, vietino gli attacchi condotti dagli americani. Washington però non concorda e assicura di essersi confrontata anche con i suoi esperti legali prima di agire. Gli Stati Uniti davano la caccia dal Al-Zawahiri almeno da trent’anni, prima ancora che il “dottore” pianificasse con Bin Laden l’attacco alle Torri Gemelle, l’11 settembre del 2001.

Il radicamento di al Qaeda nel nord dell’Afghanistan era ben noto e secondo l’intelligence l’organizzazione si stava posizionando per soppiantare lo Stato Islamico nelle zone precedentemente controllate da questo nel tentativo di essere “nuovamente riconosciuto come gruppo leader della jihad globale”. Anche per questo la morte di Zawahiri va considerato un successo particolarmente importante da attribuire all’amministrazione Biden. Secondo quanto riportato da Repubblica, a prendere il posto di Al Zawahiri è già pronto Saif al Adel, veterano di lunga data dell’organizzazione e braccio destro di Zawahiri. Insieme ad Abdal-Rahman al-Maghrebi, genero marocchino del terrorista ucciso, che negli anni ha già ricoperto ruoli particolarmente di alto livello all’interno di Al Qaeda.

Redazione

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