Grave l'amica della vittima
Albero crolla al parco giochi, Francesca Ianni muore davanti ai tre figli: tornava a Roma per il Natale. Polemiche e indagini: “C’era ammaloramento, forse dovuto a lavori strade”
Un boato, poi le urla dei bambini che erano sulle giostre poco distanti, miracolati quasi per caso, nel crollo di un albero che ha ucciso una donna, ferendone gravemente un’altra. A Roma si muore per niente. Un platano cipressino alto circa 25 metri crolla, probabilmente a causa del forte vento, nei giardinetti pubblici, colpisce una mamma di 45 anni che aveva portato i suoi tre figli a trascorrere alcune ore all’area aperta, in una tranquilla mattinata pre-natalizia, dopo il viaggio dei giorni scorsi da Bruxelles, dove la vittima, Francesca Ianni, dipendente del ministero dell’Istruzione, viveva con il compagno (cha si trovava in Francia per motivi di lavoro) e i tre figli di 12, 10 e 7 anni. Una tragedia che ha lasciato sotto choc residenti e persone presenti. C’è chi da tempo denunciava lo stato di abbandono dei giardinetti dove “non esiste manutenzione” e “spesso siamo noi residenti ad allontanare i ragazzi dal parco”.
Crolla albero, Francesca Ianni morta davanti ai figli
Francesca Ianni, secondo una prima ricostruzione, aveva portato i figli al parco Livio Labor di via Cesare Massini a Colli Aniene. Era seduta su una panchina in compagnia di un’amica, Alessia Annibale, 45 anni, quando, poco dopo mezzogiorno di lunedì 23 dicembre, è crollato l’albero che le ha travolte. Per la donna non c’è stato nulla da fare, sarebbe morta sul colpo. Gravissima invece l’amica, soccorsa e trasportata d’urgenza all’ospedale Umberto I della Capitale, dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico: è in pericolo di vita. Illesi i tre figlioletti di Ianni, che si trovavano sullo scivolo e sull’altalena poco distanti, insieme al figlio della 45enne ferita, e hanno assistito, purtroppo, alla morte della loro mamma. Sono stati affidati temporaneamente ad un’amica della madre in attesa del rientro in Italia del papà.
La Procura apre fascicolo, il precedente un anno fa
Sulla tragedia la procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti mentre il sindaco Roberto Gualtieri, recatosi in ospedale per far visita alla donna sopravvissuta, si dice “sgomento per la tragica morte di Francesca Ianni avvenuta a causa della caduta di un albero nel parco di Colli Aniene. È una tragedia che addolora tutta Roma su cui deve essere fatta piena luce. Esprimo il mio profondo cordoglio e quello della città ai familiari”.
L’assessora Alfonsi: “C’era ammaloramento, forse dovuto a lavori strade”
Procura che adesso, con l’aiuto dei carabinieri forestali, mira a far luce sullo stato di salute dell’arbusto crollato. Una tragedia che avviene a poco più di un anno da quella L’incidente avviene a distanza di oltre un anno da quanto accadde a Monteverde quando un’altra donna, Teresa Veglianti, 82 anni, venne travolta e uccisa da un albero in circostanza analoghe. Una tragedia che riaccende le polemiche sulla scarsa manutenzione presente nelle Capitale con l’assessora all’Ambiente del comune capitolino, Sabrina Alfonsi, che avrebbe già individuato la causa del cedimento. Recatasi sul luogo della tragedia, Alfonsi ha spiegato ai giornalisti che “l’albero venuto giù non destava particolari preoccupazioni, come quelli ancora in piedi, anche con una chioma vegetativa. Nel corso degli anni – spiega – il Servizio Giardini aveva abbattuto altri di questi platani perché ritenuti secchi e quindi ‘morti in piedi’”.
Secondo Alfonsi “l’ispezione visiva non dava questa preoccupazione” ma “vedendolo oggi caduto si vede perfettamente che c’è un ammaloramento importante dell’apparato radicale. Le radici sono secche e probabilmente tagliate nelle loro parti principali, presumibilmente con il rifacimento delle strade. In più questi tagli hanno portato a un attacco fungineo, quindi la pianta si è ammalata e ha avuto questa fine. Abbiamo già dato disposizioni per controllare tutto l’intero filare facendo delle prove di trazione immediate e poi aprendo l’asfalto, perché serve rivedere l’apparato radicale”.
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