A sorpresa uno stipendio in più sul conto corrente. È il regalo estivo ai suoi duecento dipendenti di Alberto Bertone, 56 anni, presidente e amministratore delegato della società Fonti di Vinadio di Cuneo, produttrice tra le altre cose di Acqua Sant’Anna e tra le prime aziende in Europa per produzione di acque minerali con un miliardo e mezzo di bottiglie, con un fatturato di 350 milioni di euro.
Uno stipendio in più per combattere il carovita, una spesa che costerà alle casse della società un extra tra i 700 e gli 800mila euro, tra i soldi che andranno nelle tasche dei lavoratori e altri che finiranno in tasse. Eppure Bertone, che ne parla oggi all’agenzia Ansa, dice che è giusto così: “È un brutto momento per tutti – spiega Bertone, già imprenditore dell’anno nel 2010 nel settore Food & Beverage, – ma soprattutto per le coppie separate o divorziate con figli”. “Qui nella mia azienda, come ovunque, ci sono tante donne e ragazze sole con figli a carico. Ma non è che gli uomini stiano meglio: ne conosco che sono rimasti senza casa, dormono in roulotte o si arrangiano in altro modo“, è lo scenario tracciato da Bertone.
Quindi di fronte alla corsa al rincaro, tra bollette e carrello della spesa, la scelta di agire in autonomia ed aiutare i suoi dipendenti con una mensilità extra, per “offrire a tutte le famiglie un aiuto concreto per far fronte a questo periodo difficile”.
Dall’imprenditore, 56 anni, arriva anche una richiesta al governo: “Penso che lo Stato dovrebbe detassare tutte le aziende che danno retribuzioni extra, così potremmo regalare ancora di più”. Ma l’appello è rivolto anche ai suoi colleghi imprenditori: “Spero che dicendolo pubblicamente anche altri lo facciano – spiega Bertone – Non risolve i problemi, ma è qualcosa. Ci costa tra 700mila e 800mila euro e ai dipendenti arriveranno in totale 400mila euro. Penso che lo Stato dovrebbe detassare tutte le aziende che lo fanno, così potremmo regalare ancora di più”.
Lo scenario dei prossimi mesi che traccia l’imprenditore è infatti a tinte fosche, soprattutto per chi ha uno stipendio fisso. “Il più grosso patrimonio che abbiamo – spiega Bertone – consiste sicuramente nei dipendenti e le spese per i consumatori sono esplose. Ci sono prodotti che costano 7 o 5 volte più di prima. Ma l’operaio guadagna sempre gli stessi soldi. Quello che noi imprenditori, liberi professionisti, come notai e avvocati o chiunque abbia dipendenti, dobbiamo fare, allora, è aumentare lo stipendio, altrimenti prima o poi ci saranno delle guerre civili. Bisogna portare il potere d’acquisto del dipendente a quello che era prima di questi aumenti pazzeschi“.
Bertone ha anche raccontato della sorpresa dei suoi dipendenti di fronte alla scelta di offrire un consistente aiuto economico. “Vado spesso tra gli operai, sono abituati – spiega l’imprenditore – e stavolta l’ho fatto consegnando a mano a sorpresa le buste. Erano le buste paga con la mensilità in più, ma con molti, soprattutto quelli con cui ho più confidenza, ho scherzato. A qualcun ho detto che era arrivata l’ora del prepensionamento, ad altri che ero costretto a ridurre il personale, quindi ho visto gli occhi sbarrati, col pensiero di un’uscita anticipata o di un licenziamento. Poi hanno aperto la busta e mi hanno rincorso. Io conosco le loro vicende personali, ma sentirli contenti è stato importante. Vale per la mamma separata che mantiene i figli, come per molti altri casi. A ciascuno – conclude Bertone – ho stretto la mano e dato qualche parola di spiegazione per questa decisione di premiarli. Non era annunciato, quindi molti sono rimasti muti di fronte alla busta o hanno chiesto se aprirla o meno. Mi scrivono ancora adesso”.