Alessandro Borghi è il nuovo protagonista di Supersex, la serie tv Netflix in cui interpreta il ruolo di Rocco Siffredi, l’attore porno più famoso al mondo. Nei sei episodi della prima stagione, si ripercorre la storia dell’attore dalla sua infanzia a Ortona, fino all’ingresso nel mondo delle scene hard a Parigi. Gli amori, i primi lavori, e la conquista della scena mondiale. Nel corso della serie compaiono anche personaggi come Moana Pozzi e Gabriel Pontello. Ha fatto rumore invece l’assenza della pornoattrice Ilona Staller.

In alcune interviste che hanno seguito le riprese, l’attore ha raccontato anche di una particolare malattia diagnosticata, quella della Sindrome di Tourette.

Che cos’è  la Sindrome di Tourette

La Sindrome di Tourette (ST) è una malattia neuropsichiatrica ed è caratterizzata dall’emissione di rumori e suoni involontari ed incontrollabili, e da tic del volto. Chi ne è affetto manifesta movimenti e vocalizzi di varia complessità e nel mondo riguarda soprattutto i giovani ed adolescenti di sesso maschile e mosto spesso è destinata a regredire una volta raggiunto lo sviluppo completo, a 25 anni. Tra i tic più frequenti c’è lo sbattere gli occhi; digrignare i denti; tossire; soffiare; annusare; grugnire; gridare; girare il collo.

Alessandro Borghi e la sindrome di Tourette

Era la stata la sua compagna, Irene Forti, ad interpretare alcuni suoi ricorrenti tic come sintomo della malattia. “Un giorno Irene mi ha fatto una domanda a bruciapelo e mi ha chiesto da quanto tempo avessi questi tic”, ha raccontato l’attore ospite del podcast di Gianluca Gazzoli. “Mi ha detto: tu non hai dei tic, tu hai la Tourette, ce l’hai motoria e non verbale”. Nel caso di Borghi, la malattia si manifesta in concomitanza con picchi emotivi: “Mi può venire quando sono molto felice, molto stanco o molto stressato oppure quando sono in situazioni che mi mettono a disagio. È bellissimo sapere che non c’è una cura a una cosa che hai – aveva detto Borghi -,  ci sono persone che hanno malattie inguaribili, però quanto è brutto non avere una risposta, rispetto ad averla brutta… quel limbo strano di non sapere esattamente cos’hai e se puoi curarla o controllarla”.

La recitazione come “medicina”

Lo stesso Borghi, ha ammesso di non aver mai avuto problemi durante il suo lavoro: “Di solito quando recito la Tourette sparisce, infatti a volte i registi mi chiedono di inserire qualche tic nel personaggio, ma per me è difficilissimo, perché devo recitare”.

Redazione

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