Alessia morta schiacciata dall’altalena, tra gli indagati sindaco e parroco di Avezzano: il giallo sul ‘controllore’ dei bambini

Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati per l’incidente costato la vita mercoledì 31 agosto a Alessia Prendi, la ragazzina di 11 anni travolta da un’altalena di legno che si è spezzata all’improvviso nel cortile di una parrocchia di Avezzano, in provincia dell’Aquila.

Si tratta del parroco di San Pelino don Antonio Allegretti, il sindaco di Avezzano facente funzioni Domenico Di Berardino e l’architetto Antonio Ferretti, referente del settore Lavori pubblici, urbanistica e patrimonio del Comune di Avezzano.

Per loro l’accusa è quella di omicidio colposo. L’inchiesta coordinata dal pm Maurizio Maria Cerrato deve stabilire come e perché la struttura in legno nel cortile dell’oratorio di San Pelino si sia potuta spezzare e cadere addosso ad Alessia. Una pericolosità nota: i genitori di alcuni bambini avevano già segnalato problemi di ‘stabilità’ dell’altalena.

L’area è stata sottoposta a sequestro e nei prossimi giorni sarà scandagliata per tutti gli accertamenti del caso, con l’indagine affidata ai carabinieri di Avezzano. Nella giornata di domani invece sarà affidato l’incarico per l’esame esterno sulla salma della piccola, per poi mettere a disposizione dei familiari la salma per i funerali, forse già in questo fine settimana.

Indagine che si scontra con alcune difficoltà, a partire dalla responsabilità dell’oratorio: il centro è di proprietà della Curia di Avezzano ma, come scrive il Corriere della Sera, sarebbe stato dato dai religiosi al Comune in comodato d’uso, con l’Ente che poi a sua volta lo aveva fatto gestire ad una cooperativa. Mercoledì pomeriggio nell’oratorio c’era solo una custode, incaricata di aprire e chiudere il cancello: non sarebbe stata lei dunque la responsabile della vigilanza dell’area dove si trovavano i ragazzini, molti non accompagnati dai genitori.

Ad Avezzano intanto il sentimento prevalente è quello del dolore per la scomparsa di Alessia, ma anche di rabbia per una tragedia per certi versi ‘annunciata’. “Questo centro aveva riaperto a giugno dopo una lunga sospensione a causa dell’emergenza Covid e poi aveva richiuso. Era tornato in attività da una settimana appena dopo una sommaria ripulita ma nessuno ha pensato di togliere quell’altalena: era chiaro che prima o poi sarebbe successo qualcosa di grave”, spiega il padre di una bambina che frequenta la struttura al Corriere della Sera. Anche perché “il Comune ha speso 20mila euro per la festa del paese, ma non era meglio spenderli per mettere in sicurezza un luogo che deve essere sicuro perché qui lasciamo i nostri figli?”.

L’incidente mortale è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì, quando Alessia stava giocando con le sue amiche nell’oratorio: l’altalena si è spezzata all’improvviso, con la trave che crollando ha centrato in pieno la ragazzina. Il primo a prestare soccorso è stato un infermiere che passava lì per caso, che ha tentato di rianimarla in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118 e dell’elisoccorso. Alessia è poi deceduta all’ospedale di Avezzano per i gravi traumi interni provocati dall’impatto con la trave in legno.