Processo al via il 27 marzo
Alessia Pifferi a processo, rischia l’ergastolo per aver lasciato morire la figlia Diana: contestata anche la premeditazione

La data chiave sul calendario è quella del 27 marzo prossimo. Sarà quel lunedì a dar inizio davanti ai giudici della Corte d’Assise di Milano al processo nei confronti di Alessia Pifferi, la 37enne in carcere da fine luglio scorso per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, di quasi un anno e mezzo, abbandonandola da sola all’interno di un appartamento di Ponte Lambro, estrema periferia di Milano, per sei giorni.
A deciderlo, come riferisce oggi l’Ansa, è stato il gip di Milano Fabrizio Filice dopo la richiesta di processo con rito immediato formulata dai pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro.
Ma la notizia più importante riguarda in realtà i capi di imputazione nei confronti di Pifferi: la Procura ha infatti deciso di contestarle, come aggravante all’omicidio volontario, quello della premeditazione, esclusa invece dalla misura cautelare del giudice che lo scorso 23 luglio ha portato la 37enne in carcere.
Omicidio, sempre per la Procura, aggravato anche dall’aver ucciso la figlia per motivi futili e abietti. I pm scrivono nell’imputazione che Alessia Pifferi lasciò la figlia Diana “priva di assistenza e assolutamente incapace, per la tenerissima età, di badare a se stessa, senza peraltro generi alimentari sufficienti e in condizioni di palese ed evidente pericolo per la sua vita, pure legate alle alte temperature del periodo”.
Tutto ciò causò “nella minore una ‘forte disidratazione’, con ‘deragliamento delle funzioni cellulari con particolare riferimento al sistema nervoso centrale e al circolo’, culminato nel decesso“.
La donna, secondo la Procura, “anche venendo meno all’obbligo giuridico di impedire l’evento, in ragione della posizione di garanzia da lei rivestita” avrebbe causato “la morte della propria figlia Diana, nata il 29 gennaio 2021, lasciandola da sola all’interno della loro abitazione, in un ‘lettino da campeggio’, continuativamente dal tardo pomeriggio di giovedì 14 luglio 2022 sino a metà mattinata del 20 luglio“.
La difesa della 37enne, rappresentata dall’avvocato Fausto Teti, punterà su una istanza di perizia psichiatrica per valutare un’eventuale vizio di mente al momento dei fatti: Alessia Pifferi rischia infatti la condanna all’ergastolo se ritenuta colpevole.
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