La ninna nanna per i piccoli e la paura dei corridoi umanitari russi
Alisa, la bimba nel bunker di Mariupol insieme alla mamma dottoressa: “Voglio evacuare e andare dalla nonna”

E’ da settimane rifugiata in uno dei bunker di Mariupol, la città a sud dell’Ucraina che l’esercito russo sta, giorno dopo giorno, conquistando quasi del tutto. Lei si chiama Alisa ed è la figlia di una dottoressa. Entrambe sono da tempo nei sotterranei dell’acciaieria Azovstal, l’ultima trincea dei marines ucraini e del battaglione Azov, assediata dall’esercito invasore che continua a chiedere la rese altrimenti procederà a radere al suolo l’intera area.
Con Alisa, che ha circa 4 anni, e la madre, che sta fornendo assistenza medica ai soldati feriti, ci sarebbero altri civili, tutti invitati dall’esercito del Cremlino a lasciare l’acciaieria e a raggiungere, attraverso corridoi umanitari, un luogo al sicuro. “Offerta” declinata più volte perché gli stessi militari ucraini chiedono maggiori garanzie e non si fidano di chi, fino ad ora, ha commesso crimini di guerra atroci, uccidendo anziani, donne e bambini in fuga.
Nel video, diffuso sui social, vengono rivolte una serie di domande alla piccola Alisa mentre è seduta e sfoglia un libro. “Qual è il tuo nome? Alisa. Che cosa vuoi dire? Voglio evacuare. Dove sei ora? Dove, sono nel bunker! Ti piace stare qui? Voglio andare a casa. Chi vuoi salutare? La nonna Sveta“. Il video si conclude con la canzone della ninna nanna, diventata tristemente famosa in Ucraina dall’inizio della guerra e che vede protagonisti oltre alla cantante Olga Polyakova, che l’ha composta, soldati e personaggi famosi.
Questo il testo: “Svegliati bimba, mio sole splendente. Senti? Un tuono ringhia dal cielo. Non il temporale che borbotta. un brigante furioso che cade nella notte. Figlia mia d’oro. Dammi le manine. Io canto e il terribile fantasma non ti troverà nel buio. la ninna nanna di Alisa, chiusa in un bunker da 5 settimane. Ti disegno sogni sereni. Fiorirà madre Ucraina e al mattino sentirai cantare nel sole tortore e cicogne”.
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