A lanciare l’allarme è stato lo studio IQAir, il sito svizzero che si occupa di analizzare la qualità dell’aria nel mondo, che ieri pomeriggio ha identificato il capoluogo lombardo come la terza metropoli più inquinata al mondo, dietro alla pakistana Lahore e alla bengalese Dacca. A contribuire al pessimo risultato sono stati i valori di PM2.5 – le polveri più sottili presenti in aria –  registrate nella provincia meneghina  27,4 volte oltre il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità. L’analisi

La Regione Lombardia ha così annunciato che martedì 20 febbraio saranno implementate misure temporanee di primo livello nelle province che hanno superato la soglia di polveri sottili per almeno quattro giorni consecutivi. Le province coinvolte includono Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. A Milano, le restrizioni sul traffico si estenderanno anche ai giorni di sabato e domenica, coinvolgendo veicoli Euro 4 diesel commerciali con filtro antiparticolato e veicoli Euro 0 e 1 a Gpl e metano.

Gli altri divieti, dal riscaldamento al settore agricolo

Oltre alle limitazioni al traffico, le misure temporanee di primo livello includono il divieto di mantenere i riscaldamenti a temperature superiori a 19°C nelle abitazioni e nei negozi. Inoltre, è vietato l’uso di stufe a legna per il riscaldamento domestico (in presenza di un impianto alternativo) con una classe emissiva fino a 3 stelle. Nel settore agricolo, è vietato lo spandimento dei liquami di allevamento, salvo iniezione e interramento immediato.

La smentita di Sala

In merito all’analisi pubblicata sul portale, è intervenuto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, mostrandosi scettico sulla veridicità dei dati. A margine del seminario “Coesione Sociale e Territoriale ed ordinamento delle Autonomie Locali” ha domandata ai presenti: “Ma voi ritenete che Milano sia la terza città più inquinata nel mondo? Non è che potete riportarmi notizie dei giornali. Chi fa queste analisi? Non le fa Arpa: Arpa fa altre analisi che dimostrano tutto il contrario. Informatevi anche voi. Sono rivelazioni estemporanee di un’ente privato che ogni tanto tira fuori queste cose qua. Sono anche seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono: noi stiamo lavorando per migliorare l’aria. Arpa dice che l’aria è stata migliorata, ma io sostengo non abbastanza. Quella dell’ente privato non è un’analisi seria”.

Redazione

Autore