Assolto per non aver commesso il fatto: finisce così, con un’assoluzione piena firmata dal giudice monocratico del Tribunale di Nocera Inferiore Paola Montone, l’odissea giudiziaria di cui l’ex assessore regionale all’Ambiente Ugo de Flaviis è stato suo malgrado protagonista per ben 14 anni. Era accusato di disastro colposo a seguito di una violenta alluvione che, nell’ottobre del 2007, provocò la rottura degli argini dell’Alveo Comunale Nocerino nella zona di Merighi, vicenda per la quale la Procura aveva chiesto un anno di reclusione.

Insieme con de Flaviis sono stati assolti anche l’ex assessore Luigi Nocera e l’ex dirigente del settore Programmazione interventi di protezione civile sul territorio Michele Palmieri. Tutti e tre erano accusati di comportamenti “omissivi” per non aver disposto e provveduto a far effettuare interventi strutturali lungo i corsi d’acqua dei torrenti Solofrana, Cavaiola e Alveo Comune Nocerino, ma nessuno dei tre è stato giudicato penalmente responsabile. Ci sono voluti 14 anni di gogna mediatica, titoli urlati dalle pagine dei giornali che li avevano già condannati, attesa e paura prima che i tre imputati venissero scagionati dal peso di un’accusa gravissima. «Siamo stati trattati come dei potenziali assassini – afferma l’ex assessore de Flaviis – ma non c’entravamo nulla con quella vicenda e mi auguro che chi ha determinato tutto questo si vergogni almeno un po’».

Ma facciamo un passo indietro. Le indagini cominciarono nel 2007; poi, «dopo un’indagine molto breve e approssimativa» come sottolinea de Flaviis, la Procura di Nocera chiese il rinvio a giudizio. «L’ipotesi di reato a nostro carico era molto pesante – spiega de Flaviis – Siamo stati accusati di disastro colposo, nello specifico alluvione colposa, perché con un atteggiamento omissivo avremmo disatteso gli appelli del Comune di Nocera che ci chiedeva di controllare gli argini. E questo mancato controllo avrebbe contribuito a provocare l’alluvione del 2007, cioè quando io avevo già rassegnato le dimissioni da tre anni». Che l’amministrazione comunale avesse sollecitato gli organi regionali a occuparsi e intervenire, qualora necessario, su quel tratto di fiume, è vero. Ma c’è un errore nella ricostruzione della vicenda. «La lettera che il sindaco di Nocera avrebbe mandato alla Regione, io non l’ho mai ricevuta – racconta de Flaviis – Il primo cittadino sostiene di averla spedita a me in qualità di assessore all’Ambiente, mentre in realtà l’aveva inviata agli uffici tecnici della Regione. Quella missiva non l’ho mai ricevuta né letta».

Secondo l’ex assessore era il Comune che avrebbe dovuto occuparsi del controllo dello stato degli argini, in collaborazione con il Consorzio di bonifica; entrambi gli enti, però, non sono mai stati ritenuti responsabili dell’alluvione. «Vorrei sapere dalla Procura perché sono finito sotto inchiesta – afferma de Flaviis – Il Comune di Nocera che sicuramente avrebbe dovuto controllare l’abusivismo dilagante in quella zona. E il Consorzio di bonifica si sarebbe dovuto occupare della manutenzione degli affluenti del fiume». Senza entrare nel merito delle responsabilità, resta il fatto che ci sono voluti 14 anni per arrivare alla conclusione della vicenda e all’assoluzione dei tre imputati. «Le indagini sono state svolte con superficialità – spiega de Flaviis – perché il processo era tecnico e, come tale, avrebbe avuto bisogno del supporto di tecnici. Tra l’altro, durante le indagini, non sono mai stato sentito: ho parlato per la prima volta in aula l’anno scorso».

Ma cosa vuol dire vivere così tanto tempo con questa spada di Damocle sul capo? «Convivere con un carico pendente e con un’accusa così pesante ha inciso non poco sul mio lavoro, oltre al fatto che i giornali ci avevano già condannato – conclude de Flaviis – Io, però, non nutro rancore verso nessuno. Adesso voglio godermi l’assoluzione». Sì, quella sentenza arrivata dopo quattordici anni. Quattordici.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.