Scontro a distanza tra la premier Giorgia Meloni e il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. La replica della premier arriva due settimane dopo le parole del sub commissario alla ricostruzione in merito ai fondi che il governo non avrebbe ancora stanziato dopo l’alluvione avvenuta a metà maggio.
“Dopo tre mesi neanche un euro, nessuna interlocuzione con i ministeri di Meloni” aveva denunciato Bonaccini nel corso de ‘L’Aria che tira estate” in onda su La7 lo scorso 31 luglio. A distanza di settimane, Giorgia Meloni smentisce tutto, argomentando la questione in una lettera inviata allo stesso Bonaccini: “Il governo ha già stanziato 4,5 miliardi per la ricostruzione delle zone alluvionate e questa iniziativa non si esaurisce qui. Uno degli obiettivi dell’Esecutivo è anche quello, oltre alla messa in sicurezza e alla ricostruzione delle infrastrutture, di risarcire tutti i privati che hanno subito danni”.
Per questo motivo non sarebbe corretta – secondo Meloni – l’informazione secondo la quale in Emilia-Romagna non si sarebbe visto un euro, che nei giorni scorsi aveva scritto a Meloni e Figliuolo contestando che “le nostre richieste sono state ignorate” e che agli alluvionati sono arrivati “zero aiuti”.
Poi la ramanzina: “Non bisogna cedere alla fretta ed alla frenesia che pare rispondere al desiderio di qualcuno di avere un po’ di visibilità, alimentando polemiche inutili”, scrive Meloni a Bonaccini, ricordandogli che gli è stato assegnato il ruolo di sub commissario per “operare concretamente al servizio della comunità”. “Una sfida – scrive tra l’altro la premier – che sapremmo superare lavorando tutti nella stessa direzione”.
La contro-replica di Bonaccini non è tardata. In un lungo comunicato spiega che “a oggi gli unici contributi arrivati ai cittadini sono quelli decisi da Regione e Protezione civile nazionale, mentre famiglie e imprese attendono gli indennizzi”. “Meloni chieda ai cittadini”, insiste il governatore. “Le misure finora adottate con i due decreti non hanno funzionato per il ritorno alla normalità e la ripartenza delle attività economiche”. Per questo “ribadisco la richiesta di un incontro per trovare, insieme e con spirito di collaborazione, le risposte più efficaci per persone e imprese colpite dall’alluvione, che richiedono una sola cosa: tornare alla normalità e poter ripartire. Ricevendo il 100% degli indennizzi, come promesso dal governo”.
I due decreti adottati dal governo “hanno definito una serie di misure che però, lo si chieda ai cittadini, in questo momento non risultano funzionare, né per il ritorno alla normalità delle famiglie, né per la ripartenza positiva delle imprese”. Bonaccini incalza: “La stragrande maggioranza delle imprese a oggi non solo non ha ricevuto un euro di indennizzo, ma neppure sa come approntare le perizie necessarie per ottenere in futuro il pieno risarcimento dei danni. E non sapere ancora, dopo tre mesi, come richiedere i rimborsi è semplicemente incredibile”. La ‘fretta’ che Meloni mi imputa, in realtà, è quella dei nostri concittadini. Che tutto meritano fuorché polemiche sterili tra istituzioni o il fatto che non debbono lamentarsi perché molto sarebbe già stato fatto. Purtroppo non è così, la premier può senz’altro chiedere direttamente a famiglie e imprese”.