“Napoli è una nazione a parte”. Koulibaly non poteva essere più esplicito nella sua intervista alla redazione di BBC Sport Africa per ribadire il suo amore per Napoli, ma anche per fare giustizia di qualche velenoso e infondato articolo della stampa del nord, che aveva provato a spingere il fuoriclasse senegalese verso la Juve ricordando inesistenti episodi di razzismo. In realtà Koulibaly, prossimo capitano designato dopo la partenza di Lorenzo Insigne verso il Canada, a Napoli ci sta da re, e se rimarrà a scadenza è solo perché pare sia impossibile trovare un accordo economico con la società per il rinnovo.

Aurelio De Laurentiis, al di là delle discutibili provocazioni sull’aria di Napoli e la vil moneta, sa che Koulibaly è il perno della squadra oltre che la richiesta più assillante di Luciano Spalletti. Svenderlo come un Milik qualunque non si può, tanto meno alla Juventus, e perciò l’addio a parametro zero alla fine della prossima stagione sembra l’epilogo più probabile. Con la permanenza di Kalidou e quella di Fabian Ruiz, per il quale il Napoli spara altissimo, la squadra rimarrebbe da primissimi posti, soprattutto se i nuovi acquisti terranno fede alle aspettative. Nel frattempo, è l’ora dei calendari della nuova Serie A e dell’avvio della campagna abbonamenti. Per il Napoli, che negli ultimi quattro anni ha consentito ai suoi tifosi di abbonarsi solo nella stagione 2019/2020, l’ora X dovrebbe scattare il 30 giugno.

Mistero sui prezzi, ma i tifosi si augurano che De Laurentiis per una volta sia coerente e preferisca il privilegio dello stadio pieno all’indecente pecunia. L’ambiente è in grande fibrillazione e lo scoppio dell’inchiesta Osimhen, che vede tutta la famiglia De Laurentiis indagata per falso in bilancio, non ha certo rasserenato gli animi, anche se il Napoli è già stato assolto per due volte in sede sportiva e la società si è dichiarata estremamente fiduciosa. Molto meno fiduciosi possono essere i turisti, che hanno ripreso a invadere Napoli dopo la lunga parentesi Covid. Trovare un taxi a Capodichino è diventato impossibile, la metropolitana è di là da venire e il raddoppio delle corse l’Alibus un pallido e cocente miraggio nel deserto.

Conclusione? Decine di stranieri in shorts, sandaletti e trolleys costretti ad avviarsi a piedi lungo la Doganella sotto la canicola. Uno spettacolo indecente, al quale la giunta comunale pare assistere impotente. Del resto, se i napoletani non hanno diritto al trasporto pubblico perché dovrebbero goderne i turisti? Anche la giunta del sindaco Gaetano Manfredi, come quella precedente, vuole evidentemente lanciare un chiaro segnale contro la gentrificazione. Peccato solo che nessuno abbia detto ai turisti che, visto che si facevano una passeggiata, potevano fermarsi a Santa Maria del Pianto per dare un’occhiata al cimitero distrutto dai lavori della Metropolitana.
Sai che belle foto, altro che monnezza!