L’accoltellamento ai danni di un professore in un liceo di Arras (Nord della Francia) e l’attacco in strada con tanto di kalashnikov a Bruxelles verso due svedesi hanno provocato un innalzamento del livello di attenzione. Perché l’urlo «Allah Akbar», gridato dai killer in entrambe le circostanze, fa suonare in maniera inequivocabile l’allarme terrorismo.

Un insieme di sensazioni e preoccupazioni che spalanca le porte a favore di uno scenario da scongiurare: il timore è di essere di fronte solamente all’inizio di una lunga scia di attentati che con il passare del tempo potrebbero riattivare pericolosamente le cellule che in questi anni sono rimaste dormienti. Senza dimenticare che episodi del genere potrebbero aprire praterie a lupi solitari ed emulazioni, fenomeni di difficile individuazione e prevenzione. Ieri mattina a Bruxelles si sono registrati nuovi attimi di inquietudine, certamente non paragonabili a quelli della sparatoria ma che comunque danno il segno di quanto l’aria sia tesa.

La calma piatta è pura utopia.
Nella mattinata di ieri, verso le ore 8:30, alcuni passeggeri del tram 7 hanno segnalato alla polizia un uomo potenzialmente sospetto nei pressi della fermata George Henri (Place Montgomery a Woluwe-Saint-Lambert). La persona, che sarebbe scesa a Diamant nel quartiere di Schaerbeek, sembrava portare un’arma alla cintura; dalle prime informazioni circolate pare che indossasse una giacca verde e un passamontagna. L’autista è stato prontamente informato e i passeggeri a bordo del mezzo sono scesi. La polizia è intervenuta sul posto e il traffico è stato bloccato per qualche istante. Gli agenti stanno cercando attivamente l’uomo. Stando a quanto appreso e riferito dal sito belga Sudinfo, i due testimoni che avevano avanzato la segnalazione sarebbero stati interrogati. Successivamente le forze di sicurezza avrebbero provveduto a visionare le telecamere di sorveglianza che, almeno a prima vista, non mostrerebbero particolari elementi allarmanti.

La giornata di ieri è stata caratterizzata ancora una volta da una serie di allarme bomba negli aeroporti. Il che ha comportato chiusure temporanee ed evacuazioni degli scali per consentire le verifiche del caso da parte degli artificieri. Sono stati interessati gli aeroporti regionali e non quelli di Parigi: si tratta di Montpellier, Nantes, Bordeaux, Nizza e Lille. Già mercoledì ben 17 aeroporti erano in stato di allerta, di cui 15 poi evacuati. In diversi casi si parla di scherzi di cattivo gusto. Dalle autorità tengono a ricordare che le false minacce rappresentano un reato a tutti gli effetti, punibile con la reclusione da due a tre anni e con una multa di 30mila euro. Ieri sempre un allarme bomba ha fatto scattare una nuova evacuazione della reggia di Versailles: il palazzo è stato evacuato per la quarta volta in meno di una settimana. Il timore di possibili attentati di matrice islamica si sono fatti sentire pure nel giorno del funerale del docente di Arras. Il livello di allerta resta alto e, come se non bastasse, bisogna fare i conti anche con gli sciacalli del terrore.