I motivi della scomparsa
Morte Andrea Purgatori, il dubbio delle ischemie non notate. Riserbo sulla tac in attesa dell’autopsia di oggi
La Procura di Roma ha imposto massima segretezza sull’analisi di ieri in vista dell’esame odierno
Oggi si prospetta un giorno cruciale per fare luce sulla morte di Andrea Purgatori. Sul corpo del giornalista in programma un’autopsia a partire dalle 16 di oggi presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico Tor Vergata di Roma. Da questi risultati, sarà possibile stabilire se la prima diagnosi di un tumore con metastasi al cervello, fatta nella clinica Pio XI, era corretta.
Nel tardo pomeriggio di ieri, sempre a Tor Vergata, è stata effettuata una tac completa (senza mezzo di contrasto) sull’uomo deceduto mercoledì scorso. La Procura di Roma ha imposto massimo riserbo sui risultati di questo primo esame per non influenzare l’autopsia odierna.
Durante l’esame autoptico, verranno eseguiti prelievi istologici, iniziando dai tessuti cerebrali, per determinare se nel cervello vi fossero effettivamente cellule tumorali, come diagnosticato dal professor Gualdi all’inizio di maggio, il quale aveva consigliato una radioterapia ad alto dosaggio all’encefalo.
Le indagini sulla metastasi confuse con ischemie
Due medici della struttura privata, il professor Gianfranco Gualdi (anche direttore della radiologia d’urgenza del Policlinico romano Umberto I) e il dottor Claudio di Biasi, membro del suo team, sono sotto indagine All’autopsia parteciperanno tre periti nominati dai pubblici ministeri, oltre ai consulenti delle parti coinvolte, compreso Vincenzo Pascali, direttore dell’Istituto di Medicina Legale della Cattolica, scelto dalla famiglia di Purgatori.
Secondo la tesi del professor Alessandro Bozzao, specialista di neuroradiologia presso La Sapienza e responsabile dell’unità relativa al Sant’Andrea, a cui Purgatori si era rivolto per una seconda opinione a giugno, ciò che Gualdi e di Biasi avevano identificato come metastasi al cervello potrebbero invece essere tracce di ischemie cerebrali. Si pone quindi la domanda se sia possibile confondere due quadri clinici così diversi, un quesito cui i periti della Procura di Roma dovranno rispondere.
La Procura ha incaricato i carabinieri del Nas di indagare e ha già sequestrato le cartelle cliniche di Purgatori. Alcuni testimoni, tra cui medici e conoscenti del reporter, sono stati ascoltati, mentre altri saranno sentiti nei prossimi giorni per ricostruire gli ultimi tre mesi di vita del giornalista.
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