L'imbarazzante uscita del giornalista del Fatto Quotidiano
Andrea Scanzi fa body shaming su Calenda, il post su “Bombolo” criticato anche dai suoi fan
Se questo è il giornalista simbolo della sinistra di oggi. “Questo”, per precisare, è Andrea Scanzi, firma del Fatto Quotidiano e onnipresente ospite delle trasmissioni Rai e La7 dove quasi ogni sera pontifica il pubblico televisivo dando lezioni al governo Draghi, al Partito Democratico, alla Lega, a Fratelli d’Italia, all’arcinemico Matteo Renzi, con un “occhio di riguardo” invece per gli amici del Movimento 5 Stelle.
L’ultima ‘impresa’ di Scanzi è quella di subire una shitstorm, una tempesta di m…, dai suoi stessi followers su Facebook, dove può contare su oltre 2 milioni di fan. Oggetto delle accuse è un incredibile post su Carlo Calenda, ex ministro e leader di Azione, da mesi ormai candidato alle prossime Comunali di Roma dove sfiderà la sindaca uscente Virginia Raggi e l’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
CALENDA COME BOMBOLO – Nel tentativo di mettere nero su bianco una ‘invettiva’ contro Calenda, Scanzi ricorre al più becero del body shaming, pubblicando una foto di Calenda in costume e definendo l’ex ministro dello Sviluppo Economico “il Bombolo perdente della politica, che ogni giorno ne inventa una”. Una definizione che ripete dopo poche righe, dove chiama il leader di Azione “Bombolo che si credette cigno”.
LE REAZIONI – Un post che ha scatenato le reazioni contrariate anche della ‘base’ dei fan di Scanzi. La firma del Fatto viene accusata di aver utilizzato “toni salviniani”, di “irriderlo per la sua forma fisica” utilizzando “quella stessa retorica che giustamente rinfacciate a Salvini e alla Lega”.
Scanzi che quindi viene definito “degno erede di Emilio Fede” perché “prende stessa retorica che giustamente rinfacciate a Salvini e alla Lega”, mentre c’è chi trova il metodo utilizzato dal giornalista del Fatto Quotidiano “demente ma soprattutto fascista, la demolizione dell’avversario con offese fuori luogo lo trovo aberrante e mi fa strano che tante persone intelligenti non ti coprono di epiteti”.
LA RISPOSTA DI CALENDA – Non si è fatta attendere la reazione di Calenda al post di Scanzi. Il leader di Azione ha infatti condiviso un tweet di Giulia Pastorella, responsabile Innovazione e Digitale del partito, in cui si legge: “Scanzi invece di sbeffeggiare Carlo Calenda perché non è secco quanto te prenditela con me. Mi sa che anche col mio pancione ti batterei ad una sfida di panca piana Woman lifting weights vergognati a fare #bodyshaming col tuo seguito!”.
Non è secco è bellissimo Giulia! Posso usarlo in campagna elettorale? https://t.co/2Y00gWIhzp
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) May 11, 2021
Lo stesso ex ministro e candidato sindaco di Roma ha quindi aggiunto del suo: “Lascia stare Scanzi è un ragazzo difficile che sta vivendo una seconda adolescenza turbolenta. Va compatito e aiutato”.
IL PRECEDENTE CON CONSIGLIERE 5 STELLE – Il body shaming come arma politica contro Calenda ha già un precedente prima del post di Andrea Scanzi. Ad aprile Carlo Maria Chiossi, consigliere comunale Cinquestelle e presidente della commissione Urbanistica di Roma capitale, aveva postato questa frase su Twitter, “Il giovane#Calenda… quello che vorrebbe fare il sindaco senza mollare la sua poltrona in#Europa”, accompagnata da una foto di un bambino seduto a bordo piscina e una scritta in giallo “ Fitness is my passion”.
Un caso esemplare di body shaming, con la derisione pubblica di un ragazzino per scopi politici. Su Facebook Calenda, dopo aver accuratamente salvato il tweet poi rimosso da Chiossi, lo aveva accusato: “Questo signore è consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle a Roma e pure presidente di Commissione. Usa la foto di un bambino in costume, che non conosce, che espone alla rete prendendolo in giro sul suo corpo. Io sulla mia pancia scherzo volentieri. Ma usare un bambino in questo modo è da gentaglia priva di scrupoli e morale. Lunedì verrà denunciato. A ottobre dovrà cercarsi un lavoro”.
Chiossi era stato quindi costretto a scusarsi con “quanti di voi si sono sentiti offesi dall’immagine e dall’associazione con il politico. Non era mia intenzione offendere nessuno, né colpire l’aspetto fisico di chi è in sovrappeso visto che lo sono anche io”.
LA REPLICA DI SCANZI – Scanzi ha quindi tentato di salvarsi dalle accuse di body shaming, spiegando che la foto in costume “l’ha pubblicata Calenda sul suo profilo Twitter ed è stato il primo a scherzarci meritoriamente su”, mentre il giornalista del Fatto sottolinea che “non ho mai parlato della sua linea e della sua “pancia”.
Quanto a Bombolo, il riferimento per Scanzi dovrebbe essere una “allusione alla sua importanza inesistente nella politica attuale: Calenda sta alla politica come Bombolo al grande cinema. È questo il senso. In più Calenda è pure un “Bombolo perdente”, quindi doppiamente irrilevante”.
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